- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Tra Roberto Mancini e Brunico c'è un rapporto speciale, il tecnico jesino - appena tornato alla guida dell'Inter - ha immediatamente indicato la località trentina come sede del ritiro estivo, esattamente come era già avvenuto nel corso degli anni passati, sempre con Mancini alla guida tecnica. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha intervistato Ivan Carminati, stretto collaboratore del tecnico jesino e responsabile dei preparatori atletici all'Inter, che alle pagine della "rosea" spiega l'importanza di un ritiro in altura:
"Il lavoro svolto precedentemente a Brunico non è andato perso con la tournée asiatica. Sapevamo che in Cina avremmo trovato un clima molto umido e per questo motivo abbiamo lavorato intensamente per tempi brevi. Tornare a Brunico ci serve per ritrovare il ritmo d'allenamento e anche quello dell'alimentazione". Carminati esprime la propria opinione anche in relazione alle torunée estive nei paesi asiatici, sfatando di fatto un luogo comune che in questi viaggi intravede fitte insidie per la preparazione atletica dei calciatori: "Non esiste più l'optimum. E' più allenante giocare contro il Bayern. Anche altri club europei la pensano così. Comunque adesso l'Inter non può avere brillantezza nelle gambe, stiamo caricando molto e solo dopo il Trofeo Tim si vedranno i risultati. Adesso abbiamo aumentato l'intensità e diminuito la quantità del lavoro. Mediamente il gruppo sopporta tutti i carichi. Jovetic? Aveva giocato poco col City, è normale che gli manchi l'intensità del lavoro di gruppo".
Poi Carminati risponde brevemente anche ad una curiosità che appartiene a molti, ovvero: com'è cambiata la preparazione atletica di oggi rispetto a quella di dieci anni fa? "É molto più scientifica" spiega Carminati, "adesso si studia la reazione del corpo allo sforzo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA