- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha tenuto una conferenza stampa questo pomeriggio al termine dell'ultima assemblea. Queste le sue parole raccolte da Fcinter1908.it: "Si è dato conto del lavoro svolto con la Federazione sulle licenze nazionali triennali. Si sta procedendo bene, l'intesa con la FIGC per un modello di sostenibilità e con nuovi criteri per il triennio 2023/25. Le licenze saranno approvate nel consiglio federale del 31 ottobre. Per la media company, progetto nato due anni fa, è stata presentata un'informativa: è stato ripreso per capire pro e centro della creazione di una società strumentale per attività che la Lega in realtà già svolge.
Si tratta di capire se intraprendere una forma organizzativa diversa. Le squadra esamineranno il documento presentato e a fine novembre si deciderà se andare avanti sul progetto o meno. C'era anche l'elezione di un consigliere di Lega non indipendente, è un iter un po' complesso e la votazione di oggi non ha portato ad una elezione. Ci sarà una nuova votazione tra due settimane".
Avete ricevuto offerte dai fondi?
"La Serie A non ha ricevuto vere e proprie offerte, per cui non ci sono cifre. Ci sono stati manifestazioni di interesse dai fondi di investimento che seguono il campionato che sono numerosi. Ciò conferma che la Serie A è un investimento importante e ha importanti margini di crescita. Su questo il clima in assemblea è molto buono, i prossimi mesi sono decisivi per il futuro della Serie A. In questo momento non ci sono accelerazioni in questo senso".
C'è stato un approccio con nuovi broadcaster relativi ai diritti TV del prossimo triennio?
"Al momento c'è un'interlocuzione con i nostri uffici per le linee guida, poi si procederà per la comunicazione del bando. Siamo già in anticipo rispetto a quanto avveniva generalmente, per cui abbiamo tempo. Non ci sono contatti con broadcaster, perché ovviamente ci sarà il bando. Bisognerà lavorare, come per l'estero, senza paletti temporali come il limite di tre anni che c'è ora per la commercializzazione. Ma questa è una modifica legislativa e ci sarà modo di domandarla. I club hanno sottolineato la necessità di rivedere anche su questo la Legge Melandri. Modificare una Legge non è una cosa semplice, ci si arriva presentando temi su cui serve unanimità dei club, ma anche di tutte le forze politiche".
Torna il tema Superlega: se ne è parlato in assemblea?
"Non se ne è parlato. Le società interessate avevano avvisato la Lega, eravamo stati avvertiti di questo passaggio programmatico. Si comprendono le ragioni alla base della Superlega, sono stati però sbagliati tempi e modi. La Lega segue con interesse e preoccupazione nel momento in cui dovesse percepire un danno per i campionati nazionali. Al momento i club interessati assicurano che non verranno in alcun modo danneggiati".
Ha detto che le società interessate vi hanno avvisati circa il ritorno della Superlega. È una formula generica per fare riferimento alla Juventus o vuol dire che Inter e Milan sono tuttora interessate?
"Vuol dire le società interessate".
Accetterebbe se Inter, Milan e Juventus giocassero contemporaneamente in Superlega e Serie A?
"E' una domanda da porre prima alla Uefa e poi a noi".
Club d'accordo sulla media company?
"Sulla necessità di approfondire sì, sulla possibilità di procedere non è detto che tutte le squadre siano d'accordo. Ci sono pro e contro e le squadre valuteranno grazie al lavoro istruttorio del prossimo mese. Non è necessariamente un tema collegato all'ingresso dei fondi: la media company guarda a quello che la Lega sta già facendo, come il centro di Lissone ed altre attività. Se le squadre lo riterranno, servirà per rendere la Lega più efficiente in questo senso. Questo eventualmente renderebbe la Lega ancora più attrattiva per nuovi investitori, ma c'è un percorso da compiere".
© RIPRODUZIONE RISERVATA