Inter, Cavani ha detto no. Il Matador rimane al Psg, Marotta non può più aspettarlo

Con l'affare Lukaku sempre più in salita, l'Inter sperava di poter dirottare le sue attenzioni su Cavani. Ma anche per il centravanti del Psg la trattativa è complicata e non sembra che possa andare in porto.

"Il disimpegno di Cavani arriva a tarda ora, complice il fuso orario cinese. È una doccia gelata per l’Inter, che attendeva l’apertura del Matador per presentarsi alla porta del Psg. Invece il dialogo tra Edinson e suo fratello (nonché agente) non ha portato gli effetti sperati. In sostanza l’attaccante uruguaiano ha ringraziato il club nerazzurro per l’interesse ma non se l’è sentita di chiedere in tempi brevi la cessione alla società francese, a cui è legato sino al 2020. Prima di arrivare ad un passo del genere intende vedere come andrà a finire il braccio di ferro tra Neymar e il Psg. Il brasiliano chiede con forza la cessione, ma Leonardo sta provando a farlo desistere, visto peraltro che Barcellona e Real Madrid sinora non hanno presentato offerte adeguate", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Il meeting tanto atteso è avvenuto solo a tarda ora, tenendo ovviamente tutti sulle spine in casa interista. E dire che proprio nelle ultime ore il tentativo di Leonardo di bloccare l’ostinato Neymar aveva indirettamente aumentato le speranze della dirigenza nerazzurra. Ma il verdetto cinese ha chiaramente cambiato i programmi. A questo punto Beppe Marotta e Piero Ausilio, ieri ad Appiano da Antonio Conte per un nuovo, mini-vertice di mercato, non intendono perdere tempo prezioso su questo versante, almeno nell’immediato. Del resto la Juventus non ha ancora ottenuto l’assenso di Paulo Dybala al trasferimento al Manchester United e (seppure in minima percentuale) l’opzione-Romelu Lukaku ha ancora dei margini di fattibilità. Né in queste ore paiono prendere consistenza le ipotesi alternative che portano al croato Ante Rebic dell’Eintracht Francoforte o al colombiano Duvan Zapata dell’Atalanta", aggiunge il quotidiano.