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Getty Images
Idolo neroblu, Hakan Calhanoglu. Protagonista indiscusso dell'ultimo derby d'Italia, il turco ha beneficiato dell'atteggiamento dei suoi compagni e anche degli spazi lasciati liberi dai calciatori della Juventus. Lo sottolinea il Corriere dello Sport in edicola questa mattina:
"L’assalto furioso dell’Inter, nei primi minuti, ha costretto la Juve ad abbassarsi, chiudendosi nel suo castello difensivo, sotto la linea della palla. L’effetto si è visto. Calhanoglu, il migliore in Italia e tra i top nel ruolo in Europa, è stato bravissimo. Una regìa totale, a tutto campo, alternando fraseggio corto e lanci lunghi (pazzesco quello di sessanta metri, colpendo d’esterno, per Dimarco), andando al tiro oppure velocizzando la manovra con un tocco.
Ha giocato in modo fantastico, anche perché godeva di una libertà eccessiva: di fatto non era marcato, così ha indirizzato e comandato la partita. Allegri è stato ricoperto di critiche, ma Chiesa non è in condizione e Yildiz è un esordiente di appena diciotto anni. Era impossibile per la Juve sostenere tre punte e figuriamoci se Max avesse scelto di togliere un attaccante, lasciando anche il turco in panchina con Miretti titolare in marcatura su Calhanoglu. Mossa conservativa senza dubbio, non da Juve, ma forse l’unica possibile per contrastare la superiorità dell’Inter.
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