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Le speranze offensive dell'Inter in questo momento sono aggrappate principalmente a Lautaro Martinez. L'argentino contro il Lecce ha confermato l'ottimo rendimento stagionale a differenza dei suoi compagni di reparto, come sottolinea il Corriere dello Sport di oggi.
Questo il focus: "Lautaro balla da solo. O meglio, continua a ballare da solo. Anche contro il Lecce, infatti, l’argentino è andato a segno, toccando quota 17 centri in stagione con la maglia nerazzurra. 9 dei quali nel solo 2023. Dzeko e Lukaku, invece, sono (ancora) rimasti a secco. Il vero digiuno, per la verità, è quello del bosniaco, che non “timbra” dal 18 gennaio, ovvero dal 3-0 rifilato al Milan in Supercoppa. Mentre Big Rom aveva illuso un po’ tutti con quelle due reti consecutive poco meno di due settimane fa: prima con l’Udinese su rigore e pochi giorni dopo bis contro il Porto, in Champions.
Erano sembrati i segnali di un ritorno in grande stile, invece, a Bologna, il belga, come diversi suoi compagni, è stato un fantasma e nemmeno nei 20’ finali disputati domenica contro il Lecce ha lasciato qualche traccia della sua presenza".
Pesano finora sulle sorti dell'Inter gli alti e bassi di Edin Dzeko e Romelu Lukaku.
Prosegue infatti il quotidiano: "Insomma se Lautaro tira il gruppo, Dzeko e Lukaku non solo si fanno trascinare, ma finiscono per appesantire la marcia dell’intera squadra. Le loro polveri bagnate, ma anche le prestazioni non all’altezza, sono tra le cause della discontinuità nerazzurra. Perché sarà anche vero che la truppa Inzaghi non ha avuto l’approccio o l'atteggiamento giusto in diverse occasioni, lasciando per strada punti pesanti (10 nelle sfide contro Monza, Empoli, Sampdoria e Bologna), ma se, al di là di Lautaro, qualche altro dei top nella rosa interista - Dzeko e Lukaku sono certamente tra questi - avesse estratto dal suo cilindro una giocata decisiva, forse, ci sarebbe stato margine per recuperare e rimediare. Invece, l’Inter finisce per essere discontinua proprio perché troppi elementi sono discontinui nel loro rendimento in campo".
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