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Gianluca Scamacca è stato molto vicino all'Inter la scorsa estate. Poi, con l'inserimento dell'Atalanta, è arrivato il tentennamento che ha portato l'Inter a percorrere altre strade. Su questo torna anche il Corriere dello Sport in edicola stamattina: "Già all’epoca in casa nerazzurra la delusione fu contenuta. Forse perché era già pronto il piano alternativo. O meglio, visto che la “sliding door” originaria è stato il “gran rifiuto” di Lukaku, di piani alternativi ce n’erano diversi. Prova ne sia che, in contemporanea, l’Inter aveva cavalcato anche le piste Morata e Taremi, valutando troppo elevate le pretese di Atletico Madrid e Porto.
Peraltro, l'iraniano non è uscito dai radar, tanto che sarà ad Appiano Gentile dalla prossima estate, da svincolato. Ad ogni modo, sfumato Scamacca, su indicazione precisa di Inzaghi, Marotta e Ausilio hanno virato con decisione su Arnautovic. Che ci ha messo un attimo a dire di sì. C’è voluto un po’ di più per trovare l’accordo con il Bologna, ma la fumata bianca è arrivata sulla base di un prestito oneroso da 4 milioni, un riscatto obbligatorio (è scattato dopo la vittoria in casa della Roma) per altrettanti, più bonus per altri 2 milioni. Il risparmio sull’attaccante, ha poi permesso di andare all’assalto di Pavard, strappato al Bayern per una trentina di milioni e spiccioli".
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