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CdS – Restroscena Conte-Zhang: pronto contratto decennale a 12 l’anno. Sabatini però…

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, l'Inter, domani, anzichè Spalletti, avrebbe potuto presentare Antonio Conte.

Riccardo Fusato

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, l'Inter, domani, anzichè Spalletti, avrebbe potuto presentare Antonio Conte. Jindong Zhang lo voleva a tal punto da prospettargli un incarico e un ingaggio senza precedenti nella storia del calcio italiano: durata dieci anni per un compenso complessivo di 120 milioni netti, pieni poteri nella gestione della squadra e del mercato. Il clamoroso retroscena emerge un mese dopo il trionfo del tecnico italiano in Premier League. E’ il 12 maggio scorso quando, battendo il West Bromwich Albion per 1-0, i Blues diventano aritmeticamente campioni d’Inghilterra. Occhio alle date: soltanto tre giorni prima, il 9 maggio, l’Inter esonera Pioli. Il 10 maggio, Suning a Nanchino ufficializza l’assunzione di Walter Sabatini quale coordinatore tecnico di tutte le squadre del colosso cinese: Inter, Jiangsu (dove arriverà Capello), Gil Vicente (Portogallo) e Mouscron (Belgio). La prima proposta è stata tre anni di contratto da allenatore a 12 milioni di euro netti a stagione: è metà maggio quando Zhang rompe gli indugi e formula la prima proposta concreta. Conte apprezza, ma nicchia, anche perché Abramovich ha fiutato il vento e fa muro, forte del contratto con Antonio, in scadenza il 30 giugno 2019. E poi, per rifondare l’Inter, Conte si convince sia fondamentale il ruolo di manager a tutto tondo. Il modello è Ferguson. Intanto, Antonio può permettersi di temporeggiare, con l’ottimo pretesto di pensare alla finale Fa Cup con l’Arsenal, giocata e persa il 27 maggio a Wembley. Per uscire dall’impasse, un uomo di Zhang, che Conte conosce da molto tempo e da Zhang ha ottenuto carta bianca per arrivare alla meta, gioca il tutto per tutto con la clamorosa offerta decennale assicurando che il Signor Suning in persona sia pronto a discuterla direttamente con l’interessato. Ma ormai è troppo tardi perché, nel frattempo, Sabatini non è rimasto con le mani in mano. Se nel gennaio 2016, a Roma, era stato Pallotta a non aspettare Conte sino alla fine della stagione, ora, a Milano, è Sabatini a non aspettare Conte e lo dice a chiare lettere a Suning, anche per liberare Spalletti dall’assedio di domande sul suo futuro nerazzurro che i toscano cerca di rompere richiamandosi alle prioritarie esigenze giallorosse, alias la difesa del secondo posto, coronata in extremis.

(Corriere dello Sport)

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