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La crisi tecnica dell’Inter, non avrà solo novità in panchina, ma porterà ad un cambiamento anche a livello societario. Se da una parte non è prevista un’interruzione del rapporto tra il colosso di Nanchino e Thohir anche perché adesso i due soci sono legati da affari anche in ambiti extracalcistici, è invece probabile che un mandato decisionale più ampio venga conferito a Javier Zanetti, ormai da tre anni vice presidente. Sarà lui l’uomo forte del club, la figura di riferimento per la proprietà cinese a Milano. Addio imminente invece per il Ceo Michael Bolingbroke. La bandiera nerazzurra, 858 presenze e 16 trofei conquistati, manterrà la stessa carica, ma sarà semplicemente investita di maggiori responsabilità. Sarà lui a riferire direttamente a Nanchino e a Thohir. E sarà lui a dare un indirizzo o a tradurre in pratica le loro volontà soprattutto per quel che riguarda l’area sportiva. Supervisionerà sul corretto funzionamento della società come in altri grandi club fanno le leggende del passato, da Beckenbauer e Rummenigge al Bayern, passando per Butragueno al Real Madrid.
E quando ci sarà da far sentire la voce della proprietà, non solo alla squadra, risponderà presente. Di fatto passerà più tempo dietro una scrivania che ad Appiano Gentile forte anche del master che sta frequentando alla Bocconi. I cinesi hanno studiato la situazione e hanno capito che quella legata all’ex capitano è la soluzione migliore perché lui impersonifica l’interismo e ha una competenza e una conoscenza della società che gli permetteranno di muoversi a 360°. La Pinetina resterà territorio del ds Ausilio e del cfa Gardini, entrambi in scadenza a giugno. Il contratto di Ausilio è pronto da tempo, ma non è ancora stato firmato. Possibile che in ottica futura l’area tecnica sia ulteriormente rafforzata.
(Corriere dello Sport)
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