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Dalle pagine della Gazzetta, il noto giornalista Nicola Cecere, molto vicino agli ambienti nerazzurri, parla della partita di domenica tra Lazio e Inter e della prossima avventura europea delle due squadre:
"L’ ultimo brivido del campionato è un bivio: da una parte il paradiso Champions, dall’altro l’Europa League, che per noi italiani e solo per noi somiglia, chissà perché, a una discesa agl’inferi. Chi sarà la squadra più sfortunata, quella che deve andare in campo il 2 agosto per il turno preliminare? Come nel gioco di carte dei nostri nonni battezzato familiarmente «ciapanò», Lazio, Inter, Napoli e Udinese si osservano in cagnesco: vacci tu, no toccherà a te... Guardando la classifica e i relativi impegni domenicali, il verdetto dovrebbe arrivare dallo scontro diretto dell’Olimpico fra il decano dei nostri allenatori, Edy Reja, e il baby appena approdato alla tavola dei grandi, Andrea Stramaccioni.Vero, entrambe le formazioni, soprattutto la Lazio, conservano una speranzella Champions. Ma alla luce dei valori espressi e delle motivazioni da calare nella mischia è molto, molto difficile che l’Udinese non torni dalla trasferta a Catania con quel punto che le spalancherebbe le porte della coppa più prestigiosa. E siccome è molto, molto difficile che il Napoli si faccia bloccare al San Paolo da un Siena già eliminato nella semifinale di coppa Italia, ecco che la gara dell’Olimpico dirà chi fra Lazio e Inter dovrà affrontare una stagione infinita. Se per l’Italia comincia il 2 agosto, per tante altre nazioni si parte a fine giugno! Questa della lunghezza, a ben guardare, è però l’unica contro indicazione a un torneo, in netta crescita qualitativa, come ci ha appena testimoniato la finale di Bucarest giocata in uno stadio gremito. Anche grazie alla partecipazione in primavera delle formazioni eliminate nei gironi della Champions, l’Europa League può coinvolgere club di chiara fama: quest’anno ricordiamo i due Manchester, il Porto, l’Ajax e il Valencia oltre a Roma, Palermo, Lazio e Udinese. La maratona di 531 partite con 161 squadre iscritte di 53 Paesi ha visto trionfare l’Atletico Madrid della nuova stella Falcao: la sua magnifica doppietta è stata vista in tutto il mondo, il suo procuratore avrà offerto ostriche e champagne a mezza Bucarest, i dirigenti dell’Atletico adesso aspettano il miglior cliente: Abramovich, o gli spagnoli Rosell e Perez, cioè Barça e Real? Esistono tanti buoni motivi, insomma, per indurre Moratti e Lotito a ordinare il massimo impegno. Anche perché il calcio italico deve riconquistare le posizioni perdute."
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