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Cerruti: “L’Inter fa scena muta, una figuraccia per il calcio italiano”

Eva A. Provenzano

I commenti del giorno dopo erano previsti e prevedibili. L’Inter, come la Roma e il Milan, perde l’andata degli ottavi di finale di Champions e le tocca incassare le critiche inevitabili da parte dei quotidiani sportivi italia....

I commenti del giorno dopo erano previsti e prevedibili. L'Inter, come la Roma e il Milan, perde l'andata degli ottavi di finale di Champions e le tocca incassare le critiche inevitabili da parte dei quotidiani sportivi italia. Cerruti, una delle prime firme della Gazzetta dello Sport, nel suo editoriale, racconta così il 'tonfo' nerazzurro: 

"Il calcio italiano rimedia un'altra figuraccia, con tre bocciature su tre. A prescindere dal grande nome degli avversari, superati nell'ultima finale di Champions, la caduta dei nerazzurri fa ancora più rumore. Zanetti e compagni, infatti, sono i campioni d'Europa in carica, anche se non sembra per come giocano, e soffrono, dall'inizio alla fine, quando il Bayern trova il goal di una meritatissima vittoria, la terza a San Siro contro i nerazzurri in altrettante gare di coppa", scrive il noto giornalista.

Vittoria meritata dal Bayern, dunque. L'Inter, sempre secondo l'editorialista della 'rosea', è meno squadra dei tedeschi dati dagli esperti dalla Gazzetta come favoriti alla vigilia. In evidenza anche le assenze di Milito, Samuel e Pazzini, ma soprattutto finisce in neretto l'assenza di Mourinho. Sembra si voglia dire 'era tutta un'altra cosa'. 

"Anche se l'Inter è la squadra con più stranieri, questa è un'altra sconfitta del calcio italiano in generale. L'Inter di Leonardo - si legge inoltre nell'articolo di Cerruti - che aveva sempre segnato e vinto a San Siro, appena affronta una squadra europea fa scena muta, senza segnare e senza riuscire a salvare un utilissimo 0-0". 

Più romantico il collega Andrea Elefante che racconta la serata tutta nera e poco azzurra così: "Prima a Eto’o e poi a Cambiasso, l’urlo resta in gola: spezzato come il ruggito di San Siro, che ha imprecato al destino e alla maledizione di non avere Milito, perché è in partite così che si sente quanto possa mancare un centravanti là davanti, che tenga su la squadra. Quanto possa pesare l’obbligo di cercare l’area in altro modo, e di sbattere contro Kraft, il portiere che ha il cognome che fa tornare in mente una pubblicità: quella delle cose buone dal mondo, ma non per l’Inter".