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Nuova formula in arrivo per la Champions League. Ci saranno tante modifiche che riguarderanno molti aspetti di questa importante competizione dall'orario ai premi, fino alle sostituzioni. Ecco tutte le novità elencate da La Gazzetta dello Sport:
QUARTO CAMBIO - Sarà ammessa la quarta sostituzione, ma solo nei supplementari. Dagli ottavi di finale in poi, mentre nei 90' i cambi restano 3. Soltanto per le due finali, più la Supercoppa, l’Uefa ha ammesso la panchina lunga con 12 giocatori e non più 7. Come in A.
NUOVI ORARI - La Champions diventa come l'Europa League. Doppio orario: 18.55 e 21. Nella fase a gruppi ci saranno due gare anticipate il martedì e due il mercoledì (per sorteggio); nell’ultimo turno, obbligatoria la contemporaneità. Dall’eliminazione diretta, fino alla finale, sempre alle 21. In Europa League obbligo delle 21 soltanto dai quarti. Idem per la Supercoppa: quella del 2018 si disputerà il 15 agosto a Tallin (Estonia).
MERCATO Più LIBERO - Fine dei vincoli nell'iscrizione di nuovi giocatori. Oggi, per esempio, chi ha giocato la fase a gruppi della Champions non può trasferirsi in un’altra squadra di Champions da febbraio, ma solo in Europa League. E viceversa. Dal prossimo anno, come nei campionati nazionali, dopo il mercato d’inverno sarà invece possibile vestire due maglie nello stesso torneo.
PREMI UEFA - Il fatturato aumenterà di oltre il 40%, arrivando a quasi tre miliardi e mezzo di euro per stagione. I premi per i club saliranno del 35%, circa 2 miliardi (quasi 1,5 in Champions e mezzo miliardo in Europa League). La distribuzione in Champions sarà determinata da 4 voci: 1) market pool (15%); 2) premi di partecipazione (25%); 3) premi da risultati stagionali (30%); 4) premi da risultati storici (30%).
4x4 - Chi vince l’Europa League (o l’ex Coppa Uefa) per tre volte consecutive o per un minimo di cinque volte, può indossare un distintivo sulla manica della maglia. Un diritto che spetta per ora al Siviglia. La novità più importante, sulla quale si fonda la riforma, è il 4X4: le prime 4 nazioni del ranking Uefa iscriveranno 4 squadre (le prime del campionato) direttamente ai gruppi, senza playoff. In questo modo 16 finaliste su 32 verranno dalle leghe top, al momento Spagna, Inghilterra, Italia e Germania, disegnando così un tabellone di altissimo livello. Aumentando fascino televisivo e, di conseguenza, valore dei diritti tv. Una piccola Superlega, parola che però all’Uefa comprensibilmente non piace: una SuperChampions è meglio.
(La Gazzetta dello Sport)
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