Cristian Chivu ha spiegato le grandi emozioni che si nascono dietro ai derby giocati con la maglia dell'Inter e delle grandi differenze con quelli giocati a Roma: "Per i giocatori rimane una partita normale vissuta in maniera diversa, ti trasmette qualcosa in più. Avendo la possibilità di regalare una gioia immensa ai propri tifosi rappresenta il massimo per tutti i giocatori. Dal punto di vista della concentrazione e della preparazione della partita.In Olanda ci sono dei derby in cui ci sono una rivalità e storia pazzesche. Anni di rivalità e competitività. A Roma si parla molto prima del derby e anche dopo a prescindere dal risultato, ti dà qualcosa che è troppo per un giocatore. Si parla qualche settimana prima e anche dopo. Può influire sui risultati. Sono sempre emozioni particolari. Per me che vengo dall'Ajax c'era sempre qualcosa di nuovo. Non pensavo che una partita del genere potesse trasformare queste emozioni particolari, caricate sulle spalle dai tifosi. Secondo me è troppo. Dopo Roma cercavo queste sensazioni, ma non è stato così.Una settimana prima a Milano si preparava la partita come tutte le altre, certo c'era un po' di tensione. Ti regala qualcosa in più a livello di concentrazione. Per me il fatto di non avere 5000 tifosi che ti accompagnavano all'allenamento alla vigilia del derby era qualcosa di pazzesco, mi aspettavo da un momento all'altro che mi ribaltassero la macchina. Un chilometro ci mettevo un'ora e mezza a percorrerlo, ti urlavano di tutto e di più. Per caricarti, anche troppo secondo me. A Milano invece era tranquillo. Una partita importante, ed ero a mio agio. Era proprio quello che mi aspettavo per una partita del genere. E' bello giocare il derby."
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Chivu: “Derby? A Roma era troppo. In campo avrei sempre messo Materazzi perché…”
Le parole di Chivu che raccontano il derby di Milano
I giocatori che Chivu schiererebbe sempre in un derby - "Quello che succede nello spogliatoio rimane tra di noi. La gioia e l felicità, tutto quello che ti regala una partita del genere. Derby che ricordo? Quello vinto 2-1 che perdevamo con gol del Cuchu, quello 0-4 vinto con Mourinho, ricordo anche quelli persi. Ricordo la mia espulsione con Pato che mi tagliò la strada, presi il cartellino rosso. Quelle sono le partite che ti rimangono perché le hai preparate in una tal maniera che la concentrazione ti faceva ricordare tutto. Il derby è così. Nel bene e nel male. Metterei sempre Marco Materazzi in campo perché era quello che aveva una carica particolare soprattutto in queste partite. Anche nelle altre. In questa partita era qualcosa in più. Metterei Deki perché era quello che migliorava la partita in maniera straordinaria dal punto di vista emotivo e umano. Magari prima della partita pensavi questo ragazzo non potrà mai giocare una partita di questo tipo, poi entrava in campo e si trasformava nel Dragone che è. Maicon, che fece un gol pazzesco d'esterno sul secondo palo. Lui aveva questi colpi, palla al piede. Poi ci metterei Facchetti per quello che ha rappresentato nella storia dell'Inter, per quello che ha saputo trasmettere, per il ricordo che è nei nostri cuori. Metterei Berti che con l'aiuto del portiere è riuscito a fare un bel gol. Io non ho avuto la fortuna di segnare nei derby, un po' mi dispiace."
(Inter Tv)
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