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Cosa si prova?
"Sto bene. Festeggeremo domani, come è successo in passato. Abbiamo faticato nel primo tempo, non ci aspettavamo che si muovessero così tanto come hanno fatto, non siamo riusciti a trovare i soliti corridoi di passaggio. Siamo riusciti a fare un gol e abbiamo sfiorato il secondo con Foden: è stato bravissimo Onana, poi abbiamo ripreso a soffrire e dobbiamo ringraziare Ederson".
Quando si renderà conto di cosa ha fatto nelle ultime tre settimane e di cosa serve per il futuro?
Il mio chairman mi ha detto 'sai, la finale l'anno prossimo sarà a Londra', non vi dico cosa gli ho risposto. Non pensiamo alla prossima stagione, questo è il momento di festeggiare.
È stata dura come pensava?
"Anzitutto, voglio fare i complimenti all'Inter. Non c'è cosa che possa alleviare il dolore, ma essere la seconda miglior squadra d'Europa è una grande cosa. Poi voglio ringraziare il mio ds e il mio CEO: chiunque altro mi avrebbe licenziato da tanto. Quanti club distruggono i propri progetti per inseguire questa vittoria. Abbiamo segnato quasi alla fine, non sarei cambiato se avessimo subito una rete all'ultimo e sarei rimasto lo stesso uomo. Credo sia importante dirlo. Oggi abbiamo centrato il treble, ma penso che sia giusto dare credito a quello che abbiamo fatto negli anni vincendo cinque Premier League. Ci siamo arrivati soffrendo, perché l'Inter è una squadra eccezionale".
Che cosa si prova?
"Sto bene. Festeggeremo domani, come è successo in passato. Abbiamo faticato nel primo tempo, non ci aspettavamo che si muovessero così tanto come hanno fatto, non siamo riusciti a trovare i soliti corridoi di passaggio. Siamo riusciti a fare un gol e abbiamo sfiorato il secondo con Foden: è stato bravissimo Onana, poi abbiamo ripreso a soffrire e dobbiamo ringraziare Ederson".
Quando si renderà conto di cosa ha fatto nelle ultime tre settimane e di cosa serve per il futuro?
"Non mi parlate di futuro... Il mio presidente mi ha già ricordato che l'anno prossimo la Champions sarà a Londra. Io voglio godermi il momento è un onore aver raggiunto Ferguson: stamattina mi ha scritto e mi sono commosso".
È l'unico allenatore che ha vinto due volte il triplete.
"Sono quattordici anni dalla prima volta e quattordici è il numero di Cruijff. Oggi è stato molto difficile attaccare l'Inter: l'anno prossimo cercheremo di giocare sempre meglio, di attaccare meglio. Però oggi voglio fare i complimenti all'Inter".
Lei prepara sempre queste partite con qualcosa di strano. Ieri?
"Niente di particolare. Abbiamo fatto quello che facciamo di solito".
Oggi c'era anche il proprietario...
"Senza di lui non saremmo qui, è una persona centrale per noi. Mi hanno supportato in maniera incondizionata, mi hanno dato un credito incredibile e parlo di tutta la società, trasmettendo fiducia nei miei giocatori. Però, devo essere onesto: oggi avremmo potuto perdere. E magari ci avrebbero detto che eravamo dei perdenti. Quest'anno era scritta nelle stelle".
Cosa rappresenta nella tua carriera straordinaria questa vittoria?
"So che Baggio era qui e mi fa tantissimo piacere, mi porta fortuna e spero mi accompagni ancora. Io non mi considero nulla, lo lascio dire a voi. L'Inter? Lo sapevo. A voi italiani vi piace mettere pressione all'altro, ma sono fortissimi in tutti i reparti. Hanno tutto per essere in finale di Champions League, adesso sono tristi come noi due anni fa, ma si va avanti. Se continuano così, ci proveranno l'anno prossimo. E' la squadra che mi immaginavo, null'altro".
Quanto pesava il fatto di non aver vinto la Champions col City?
"Tutto il mondo diceva che se non l'avessimo fatto non saremmo stati bravi a sufficienza. Magari ero io a non essere considerato all'altezza. A me sembrava che stessimo facendo grandi cose: sono bravo, ma non abbastanza da vincere la Champions o il triplete ogni stagione. Mi piace questa competizione perché si fa la storia, ma adesso datemi credito per le cinque Premier League che ho vinto in questi sei anni".
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