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"Non doveva succedere…Abbiamo dato tutto. È una sensazione di merda per tutti noi che amiamo questo bellissimo club. Ma l’Inter ha ancora fame e torneremo a combattere con la speranza di raggiungere un giorno quel momento in cui si scrive la storia", scriveva Lukaku, mentre era già d'accordo con la Juve.
Scrive il Corriere della Sera: "La pazza idea, Lukaku alla Juve, nasce a marzo. Quando Allegri pianifica l’assalto ad un attaccante più funzionale al suo gioco e di grande impatto come carisma (nel gruppo) e pericolosità (per gli avversari), così da tornare a competere per il titolo. Subito. La dirigenza condivide la strategia, preparandosi contestualmente ad un’eventuale offerta in arrivo per Vlahovic, il sacrificabile.
I contatti partono tra Manna, oggi primo collaboratore di Giuntoli, e l’avvocato Ledure, l’uomo più vicino a Romelu. Che ascolta, prende atto, non chiude la porta e chiede però di riparlarne a Champions conclusa. Già il lunedì post Istanbul, la Juve e Lukaku si stringono la mano, senza ovviamente che l’Inter (società e compagni) sappiano nulla. La delusione per la panchina in finale contro il City e il corteggiamento datato dei bianconeri fanno breccia definitivamente nella testa del gigante dalle mille maschere, deciso così a tradire l’amore professato pubblicamente e i rifiuti sbandierati in passato verso la maglia che invece accetta di indossare".
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