Arriva lo schema per la riapertura, sul tavolo della task force guidata da Vittorio Colao. Ogni azienda qualificata per classe di rischio. Da basso ad alto, dal verde al rosso, a seconda del pericolo legato al possibile contagio da coronavirus.
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Ristoranti, palestre, parrucchieri: ecco le classi di rischio delle aziende per la riapertura
Arriva lo schema per la riapertura, sul tavolo della task force guidata da Vittorio Colao
Rischio basso
"Più della metà dei settori nella lista (49) ritenute a basso rischio integrato: l’agricoltura, la pesca, l’estrazione di minerali, le imprese edili e tutto il comparto dell’industria manifatturiera in generale (alimentare, tessile, chimica, metallurgica, di legno, carta e pelle, la fabbricazione di computer, auto e mobili). Semaforo verde anche per il settore editoriale e per la produzione cinematografica, per le attività immobiliari, le agenzie di viaggio e le biblioteche. Alcuni di questi settori, anche se considerati a basso rischio, sono stati sospesi come è successo alle imprese metallurgiche e quelle che producono mobili: queste attività potrebbero essere tra le prime a ripartire.
"A rischio medio-basso, invece, sono valutati gran parte dei settori del commercio, a cominciare da ristorazione e attività sportive, ovvero bar e ristoranti e palestre che hanno chiuso subito i battenti al pubblico. La valutazione di riaprire dipende anche dal livello di aggregazione sociale: i negozi all’ingrosso pongono meno problemi di quelli posti nei centri commerciale. Stesso livello di criticità medio-basso anche per l’istruzione e la scuola (sospese) e per un altro settore chiave come i trasporti: quelli terrestre (bus, treni) e marittimi sono considerati a rischio medio-basso. I lavoratori impiegati nella gestione delle reti fognarie, nell’assistenza sociale residenziale e nelle ricevitorie, nei locali per le scommesse e nelle sale da gioco hanno invece un rischio integrato medio-alto. Stesso discorso anche per i servizi alla persona e per i collaboratori domestici.
Rischio alto
"Allerta rossa per il trasporto aereo, l’assistenza sociale e quella sanitaria non residenziale. Si tratta di attività mai sospese (anche se fortemente limitate come per i voli o con procedure stravolte come per gli ospedali) , ma ritenute ad alto rischio integrato proprio per le mansioni e i livelli di dell’aggregazione sociale che comportano.
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