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Paolo Condò, nel suo approfondimento per la Gazzetta dello Sport sugli impegni di Champions di oggi, si è concentrato sulla figura di Leo Messi: "Questa sera un vecchio sogno di Massimo Moratti troverà realizzazione: Leo Messi giocherà per l’Inter. Anche senza avere la maglia nerazzurra addosso, infatti, è lui la principale garanzia che il Tottenham al Camp Nou trovi vita dura, e che quindi un successo sul Psv possa bastare a Spalletti per qualificarsi agli ottavi di Champions. Leo sta molto bene. Sabato ha trafitto l’Espanyol con due punizioni euclidee, prodigi da illusionista come quelli che hanno ritmato la sua rapida crescita da talento a fuoriclasse, permettendogli poi di mantenere questo status per lunghe e intense stagioni. Prodezze come quelle di Cornellà abbagliano, e col sole negli occhi diventa complicato mettere in gerarchia le altre fonti di luce. Che pure ci sono, visto che la scorsa settimana è stato assegnato il Pallone d’oro e, per la prima volta dopo undici anni filati, Messi non è salito sul podio. Undici anni. Più di chiunque altro, in qualsiasi epoca. Per capirci: Roger Federer è rimasto consecutivamente nella top 3 della classifica Atp per otto anni, dal 2003 al 2011, e il tennista che ha resistito sul podio per più tempo, Ivan Lendl, c’è riuscito per dieci. Messi è andato oltre questi due fenomeni".
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