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Conte, l’addio e il messaggio sulla mediocrità. Buonuscita importante: c’è una spiegazione
L'addio di Antonio Conte ha spezzato tanti cuori nerazzurri perché con lui è tornata la vittoria dopo tanti anni di difficoltà e sofferenze. Con l'uomo più inatteso, per il suo passato bianconero, gli interisti si sentivano al sicuro. Pensavano di poter lottare per la seconda stella. E il suo addio ha fatto piombare tutti nello sconforto. Perché sembra un addio dettato dai progetti sull'Inter. Che però sono risaputi. Il club nerazzurro ha bisogno di apportare dei tagli al monte ingaggi e rientrare di circa novanta mln sistemare il bilancio. Il tecnico non ha accettato quanto gli veniva richiesto e per questo ha optato per l'addio. Ieri ha ringraziato tutti. I tifosi interisti soprattutto che ha sentito vicini nonostante fossero molto lontani.
Adesso per lui si prospetta comunque un futuro in una squadra europea. Ci sono il Tottenham, il Real Madrid e il PSG ad attenderlo. Il valzer delle panchine si sta allargando anche all'Europa, spiega il Corriere dello Sport. Perché diverse panchine potrebbero cambiare. Per esempio si parlava degli Spurs per Conte ma pare che il club inglese possa riprendere Pochettino. A quel punto si libererebbe la panchina del PSG. Per lui o per Zidane. Che ha lasciato vuota la panchina del Real Madrid. E tra i candidati ad occuparla c'è proprio Antonio.
Accasandosi ad un club europeo Contenon dovrebbe restituire parte della buonuscita ottenuta dall'Inter. Perché lo prevede una clausola sul contratto di risoluzione. Non potrà accettare fino a gennaio un club di Serie A.
"Tra l’altro, ci sarebbe pure una spiegazione a proposito di quella buonuscita particolarmente abbondante. LInter ha preferito accordarsi in fretta, evitando di farsi trascinare in una lunga trattativa, così da potersi dedicare subito alla programmazione della nuova stagione", spiega il Corriere dello Sport.
Conte ha salutato tutti attraverso un post sui social in cui ha celebrato l'impresa fatta con l'Inter e ha anche detto di aver spezzato la mediocrità. "Il riferimento che salta all’occhio è proprio quello alla «mediocrità», insieme a quello ad «alibi» e «scuse». Insomma, per tornare al successo l’Inter ha dovuto abbandonare l’assuefazione alla “non-vittoria”. E ci sarebbe riuscita solo grazie a Conte, capace di “abbattere” certe pessime abitudini che ormai contagiavano chiunque sbarcasse sull’universo nerazzurro", scrive il giornale. E se è andato via è perché davanti ai tagli imposti dalla società ha pensato di non riuscire a ripetersi nell'impresa.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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