"Antonio non ha fatto nomi ma non serviva per immaginare a chi fosse indirizzato lo sfogo in mondovisione post Atalanta". Apre così un articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alle dichiarazioni di Antonio Conte, che hanno ormai creato una frattura difficile da ricomporre con l'Inter. La Rosea spiega nel dettaglio i bersagli del tecnico: "Dal presidente Steven Zhang all’a.d. Beppe Marotta, fino al d.s. Piero Ausilio, anello di congiunzione con quel passato con cui il tecnico ha cercato lo strappo fin dall’alba della sua avventura. «Non è cambiato nulla» ha detto Conte in riferimento alle frasi di Spalletti (sulla talpa?) del 2018, ma l’attacco è a 360°. «So quello che ho dovuto fare per portare Lukaku», come se Antonio avesse assunto il ruolo di d.s. al posto di Ausilio: chiaro che ci sia stata più di una divergenza sugli obiettivi di mercato.
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Inter, Conte non vuole passare “per scemo”: attacchi mirati. E ora vuole parlare con Zhang per…
La Rosea spiega a chi erano rivolti gli attacchi del tecnico
E l’assenza di Zhang ha un peso: «Farò le mie valutazioni, perché il parafulmine posso farlo solo un anno. Ci sarà da parlare anche col presidente, ma il presidente è in Cina...». Ecco, prima di prendere una decisione Antonio vuole parlare con Steven, che da queste parti non si vede da 4 mesi e da cui vorrebbe capire i reali programmi per il futuro: non solo mercato, conta la gestione. E arriviamo a Marotta, destinatario del capitolo «Protezione zero» con cui Conte ha voluto sottolineare la mancanza di qualcuno che mettesse in chiaro l’obiettivo stagionale, che per lui non poteva essere subito lo scudetto. E poi il calendario, definito folle. «Lo hanno fatto in lega? Si vede che noi non eravamo presenti». Perché Antonio non ci sta a passare «per scemo» e perciò farà le sue valutazioni. Ed oggi è difficile escludere colpi di scena.", si legge
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