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Conte: “Renderemo Napoli alternativa alle solite note. C’è chi è più forte economicamente ma…”

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Giorno di presentazione per Antonio Conte in casa Napoli. Il nuovo tecnico azzurro ha parlato oggi per la prima volta alla stampa: ecco le sue parole
Marco Astori Redattore 

Giorno di presentazione per Antonio Conte in casa Napoli. Il nuovo tecnico azzurro ha parlato oggi per la prima volta alla stampa: ecco le sue parole: "Ho scelto Napoli per il progetto: ho firmato per tre anni, il club è stato molto chiaro su quello che potremo fare. Il progetto di cui abbiamo parlato è quello di cercare nel più breve tempo possibile di far diventare di nuovo Napoli un'alternativa credibile alle solite note: questo è importante. Il Napoli 14 anni fa è riuscito ad entrare in Europa, si è vinto uno scudetto e l'anno scorso c'è stata un'annata non positiva: c'è da ricostruire e ricominciare, ci vorrà tempo e pazienza. Io sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo: cercheremo di prenderci questa responsabilità affinché il Napoli diventi un'alternativa credibile a chi vince di solito lo scudetto. Mi ha dato entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia: siamo qui e non vediamo l'ora di iniziare. Avremo una faccia incazzata, veniamo da un'annata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto: dovremo avere una faccia arrabbiata e trasferire la voglia di rivalsa in campo.

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Il presidente ha parlato di ricostruzione e di voler ricreare fondamenta importanti per essere competitivi: chi ha tempo non aspetti tempo, io partirei già domani a fare battaglia. Però dobbiamo essere realisti e bisogna tenere conto che due anni fa si è vinto lo scudetto ma la cosa più imminente è che l'anno scorso la squadra è terminata a 40 punti dalla prima e a 20 dalla seconda, distacchi abissali che l'hanno portata al decimo posto. Sono dati, non bisogna mettere la testa sotto la sabbia: non bisogna pensare che si cambia allenatore e tutto diventa facile: c'è un progetto, non possiamo competere con le solite note per monte ingaggi e investimenti, ma creando basi solide con cultura del lavoro. Dobbiamo lavorare: su questo non ci deve battere nessuno. Qualcuno può essere più forte a livello di investimenti, non possiamo farci niente: però sulla cultura del lavoro e sulla mentalità e la voglia di ammazzare sportivamente l'avversario, non dobbiamo essere secondi a nessuno. Se riusciamo in questo, l'altro gap possiamo colmarlo. Cercheremo di accorciare i tempi, io non ho tanta pazienza nel fare il comprimario.


L'unica esperienza che vedo in comune con questa è il Chelsea: due anni prima aveva vinto, poi hanno mandato via l'allenatore e sono arrivati decimi e poi abbiamo vinto la Premier. E' stato fatto qualcosa di incredibile, sapete che lì ci sono superpotenze: riuscire a vincere dopo un decimo posto è stato incredibile. Io non posso promettere la vittoria, ne vince solo una: però posso promettere che inizieremo un percorso in cui dovremo essere competitivi per la vittoria. Testa bassa e pedalare: bisogna parlare poco, tutti, dobbiamo fare i fatti. C'è poco da fare proclami, facciamo i fatti: io sono una persona del fare, il dire o vendere aria fritta non fa per me. Io sono essenziale e neanche tanto paziente: dobbiamo stare zitti e pedalare cercando di recuperare quanto perso. Lukaku? Romelu è un calciatore forte, come Osimhen, calciatori eccellenti: c'è solo da ammirarli quando giocano, vuoi sperare sempre di averli dalla tua parte e mai contro.

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L'obiettivo principale è entrare nel cuore della gente quando alleni: io dove sono stato ci sono entrato sempre, hanno apprezzato cosa faceva la squadra. Alla fine abbiamo scritto qualche pezzo di storia, è importante: possiamo parlare di tutto, poi ti giri 22/23 Napoli e 23/24 Inter. Questo è molto importante: spesso si va dietro al fumo, io sono per la praticità. Quando le mie squadre hanno vinto, l'hanno fatto come miglior attacco e difesa producendo sempre qualcosa di bello e di accattivante".

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