Lungo focus del Corriere dello Sport sul futuro di Antonio Conte. Il tecnico dell'Inter, in conferenza stampa, alla domanda di una possibile ultima gara in nerazzurro, ha sviato rispondendo di godersi il momento. E il quotidiano romano dà la sua interpretazione a queste parole: "Possibile che faccia tutto parte di una strategia, così da creare ancora più tensione in vista del confronto con Steven Zhang, ma anche per non distogliere l’attenzione del gruppo dalla sfida di questa sera. D’altra parte, però, non si può ignorare ciò che filtra da ambienti vicini allo stesso Conte. Vale a dire che continua a essere convinto di ciò che ha espresso, anche alzando i toni, nel suo sfogo post-Atalanta. Insomma, non sarebbe cambiato nulla e quindi l’esito del faccia a faccia con il presidente sarebbe tutt’altro che scontato. E’ vero che, probabilmente, a entrambe le parti converrebbe continuare assieme. E l’Inter, da questo punto di vista, è senz’altro più convinta. Non è da escludere, invece, che Conte faccia come Mourinho 10 anni fa. Ovvero che vinca la Coppa e che poi pianti baracca e burattini.
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Il punto sul futuro del tecnico nerazzurro
La verità è che Conte si presenterà davanti a Zhang jr. con una serie di pretese. Ed è chiaro che, se lo farà dopo aver piazzato un trofeo in bacheca, avrà ancora più argomentazioni per sostenere la sua visione e i suoi punti di vista. Peraltro, un mercato all’altezza e aderente ai suoi desideri è solo una delle sue richieste. Le altre riguardano la necessità di avere una società allineata con il suo pensiero e con le sue metodologie di lavoro, che sia in grado di proteggere lui e la squadra, ma anche che dimostri più forza nei “palazzi” delle istituzioni. E qualcuno sostiene che ci possa perfino essere la richiesta di qualche “testa”. E’ da escludere, comunque, che Steven lo accontenti in tutto e per tutto. Anzi, pur provando comunque a individuare un punto d’incontro, metterà in chiaro che altre esternazioni, come quella di Bergamo, solo più veemente rispetto ad andate in scena nei mesi precedenti, non saranno più tollerate. Ed è altrettanto chiaro che un club come l’Inter non si possa “consegnare” al suo allenatore. Insomma, ci sono abbastanza motivi per lasciare tutto in bilico. Anche se per l’eventuale sostituto di Conte, esiste già un nome forte, quello di Allegri. Che, nel caso, raccoglierebbe la sua eredità come già avvenuto alla Juventus".
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