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Perplessità. E' questa la reazione che lo sfogo di Antonio Conte dopo il Sassuolo ha suscitato nella dirigenza dell'Inter, di nuovo punzecchiata dal tecnico davanti alle telecamere. Questo ritorno al vero carattere del tecnico può creare problemi? Non secondo il Corriere dello Sport, che spiega: "Ipotizzare che tra l'allenatore pugliese e i dirigenti sia tornata la guerra fredda vissuta per alcuni mesi la passata stagione, al momento è fuori luogo. E la mattinata di ieri lo ha testimoniato. Complici i tamponi previsti dal protocollo Uefa, gli ad Marotta e Antonello, il ds Ausilio e il suo vice Baccin erano tutti alla Pinetina: né gelo e anzi massima serenità e cordialità come successo dal vertice di Villa Bellini in poi.
Lo sfogo del giorno prima di Antonio - prosegue il quotidiano -, i cui destinatari (pur non nominati) parevano Marotta e Ausilio, non è stato menzionato e, se da un lato il tecnico spera che in futuro le cose vadano un po' più come lui vorrebbe, dall'altro i dirigenti si augurano che questi temporali non tornino a essere una costante. Conte anche quest'anno si sente il parafulmine e non gradisce che il suo operato venga analizzato e criticato con particolare attenzione, mentre lo stesso accanimento non è per esempio riservato per le scelte di mercato fatte dalla dirigenza. Quando le cose vanno male, a suo giudizio lui, viene dipinto come l'unico responsabile.
La società dal canto suo è consapevole di aver fatto il massimo nella campagna trasferimenti e non è troppo preoccupata dallo sfogo di sabato semplicemente perché aveva messo in conto che l'allenatore, prima o poi, sarebbe tornato a farsi sentire. Il suo carattere è quello e cambiarlo è impossibile: è un grande vincente che a volte tende a manifestare la sua insoddisfazione con critiche davanti ai media. Un Conte così tonico, però, secondo il club porterà l'Inter a essere ancora più affamata", conclude il CorSport.
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