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Achraf Hakimi, Antonio Conte e Romelu Lukaku. Tre personaggi chiave dello scudetto numero 19 dell'Inter e che, al termine della cavalcata tricolore, hanno lasciato Milano. Repubblica analizza la situazione dei due giocatori e del tecnico, tutti e tre, per un motivo o per un altro, non stanno attraversando un buon momento nei rispettivi club.
"Conte, convinto di una chiamata del Real Madrid che non è arrivata, ha lasciato l’Inter e gli interisti denunciando l’inadeguatezza del progetto. Vale a dire: non era convinto di potere vincere ancora con una squadra che sul mercato sarebbe stata inevitabilmente privata di alcuni pezzi pregiati. Dopo avere perso quattro delle ultime cinque partite, ha ammesso che la sua esperienza è “molto frustrante”. Quando gli si chiede dell’Inter, invece, ancora gli brillano gli occhi".
HAKIMI - "A Parigi condivide campo e spogliatoio con campioni come Mbappé, Neymar, Messi e Sergio Ramos. Eppure, la sua performance non è nemmeno paragonabile a quella del suo unico anno milanese. Nel web circola il video in cui nel videogioco Fifa il marocchino sceglie come propria squadra l’Inter. Che sotto sotto Milano gli manchi?".
LUKAKU - "Il gigante belga la scorsa estate è tornato al Chelsea attratto da un ingaggio monstre e – a suo dire – dal sogno di vestire di nuovo la maglia che aveva sognato da bambino. Nel calcio di Tuchel, però, le sue sgroppate palla al piede non sono decisive come lo erano nel gioco di Conte all’Inter. Al di là dei numeri, non è mai stato al centro del progetto tecnico della squadra. Che Milano gli manchi non è un segreto. Lui stesso ha chiesto scusa ai tifosi interisti per le modalità dell’addio. A conferma che tutto il pane del mondo non basta a lenire la saudade di Milano, che non offrirà gli scenari di Rio De Janeiro ma che sa farsi rimpiangere".
(Repubblica)
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