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L'esperienza di Antonio Conte sulla panchina del Tottenham sembra ormai al capolinea. L'allenatore salentino è attratto dall'idea di tornare in Italia e l'Inter, che nel frattempo dovrà decidere sul futuro di Simone Inzaghi, è suggestione che si fa avanti in queste ore. Tra i diversi dubbi che riguardano il possibile ritorno in Italia, e in particolare in nerazzurro, di Conte, c'è anche quello legato al suo oneroso ingaggio.
Un aiuto, secondo quanto riportano i colleghi di Calcio e Finanza, arriverebbe dal Decreto Crescita. Si legge, infatti, nel focus proposto: "Come nell’estate 2019 al momento del suo sbarco in nerazzurro, infatti, il tecnico potrebbe sfruttare la norma sugli impatriati contenuta nel cosiddetto Decreto Crescita. La norma, modificata nel 2019 per inserire all’interno anche gli sportivi professionisti, prevede vantaggi fiscali per chi sposta la propria residenza in Italia, con i redditi prodotti in Italia che vengono pesati solo al 50% in termini fiscali".
Per poter usufruire di tale beneficio, servono tre condizioni. Quali? Le seguenti: essere stati residenti nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia, l’obbligo di permanenza in Italia per due anni a seguito del trasferimento di residenza e lo svolgimento dell’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano. L'Inter, quando ha ingaggiato Conte, ne ha già giovato. Questa, quindi sarebbe la seconda volta. "Nella norma, tuttavia, non si fa alcun riferimento al divieto di usufruire nuovamente del vantaggio fiscale", spiega Calcio e Finanza.
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