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L'Inter batte in rimonta il Torino, torna alla vittoria e si riporta al secondo posto in classifica, ma a far rumore è stata l'ennesima panchina per Christian Eriksen: il centrocampista danese, grande colpo del mercato di gennaio, non è ancora riuscito a rendere secondo le aspettative, e sta faticando oltre modo a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Escluso dai titolari per la terza volta nelle utime quattro partite, l'ex Tottenham è sceso in campo solamente nei minuti finali, a risultato già acquisito, e a fine gara Conte è stato chiaro: prima la squadra e i suoi equilibri, poi le esigenze dei singoli.
Secondo La Gazzetta dello Sport, la scelta del tecnico nerazzurro di escludere ancora una volta Eriksen dall'undici titolare va interpretata come un messaggio rivolto alla società: "Conte rimette il trentacinquenne Borja Valero, il danese può attendere, cortesemente, seduto: seconda panchina di fila, la terza in quattro partite. Scelta tecnica, ma suona come una rivendicazione per un acquisto che ha subìto più di quanto non abbia perorato".
"Una scelta chiara, la bocciatura del giocatore. Conte ha provato a costruire un ecosistema adatto al danese, ma non ha ottenuto le risposte che voleva, e lo ha accantonato. Non sono in discussione le doti di Eriksen, non ci stancheremo di ripeterlo, ma la sua poca compatibilità con il calcio di Conte sembra ormai acclarata. L'allenatore avrebbe preferito altri, la società ha scelto lo stesso di acquistarlo dal Tottenham. Oggi Conte manda messaggi chiari al club, e la decisione ha una vena masochistica, perché Eriksen, collocazioni tattiche a parte, è il miglior centrocampista per piedi, idee e intuizioni".
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