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Dopo il pareggio con la Roma, il tecnico dell'Inter Conte si è sfogato nel post partita commentando in modo negativo la composizione dei calendari. Poco riposo per i nerazzurri in confronto alle avversarie affrontate. Ma questo tipo di ragionamento era già stato fatto da Conte ai tempi del Bari, ma anche della Juve e del Chelsea.
"Per citare una frase dello stesso tecnico, chi prende Conte prende un pacchetto preconfezionato. Dunque Marotta sa perfettamente che la delusione per un risultato negativo può spesso portare a dichiarazioni sopra le righe. Detto delle ragioni del tecnico, va certamente sottolineato come l’uscita dell’allenatore, nel complesso, non abbia fatto troppo piacere ai dirigenti, anche perché non tutti i risultati possono essere spiegabili con un giorno in più o in meno di riposo rispetto all’avversario.Ma la questione, va detto, non ha fatto alzare la temperatura tra società e allenatore. Ieri Marotta e Conte si sono regolarmente visti ad Appiano e sull’argomento non c’è stato modo di tornare, segno che non era questione di primaria importanza. Quel che va evidenziato è la voglia di Conte di stimolare tutte le componenti societarie a una crescita sotto ogni punto di vista: mercato, politica sportiva, gestione delle risorse e di tutto ciò che solo apparentemente viene considerato distante dai risultati del campo", spiega La Gazzetta dello Sport.
JUVE - "Successo nel 2013, curiosamente anche allora a cavallo di una trasferta sul campo della Roma, al termine di un trittico tra Firenze, Glasgow e stadio Olimpico. «Penso che sarebbe stato più normale mettere Roma-Juventus la domenica sera, o anche il lunedì - disse -. Avere un giorno in più di recupero. Perché facciamo sabato, martedì e dobbiamo giocare ancora in anticipo il sabato? Per quale motivo? Che senso ha? Un giorno in più in periodi come questo per noi diventa fondamentale. Perché c’è tutta questa fretta di far giocare la Juventus?». Capite perché Marotta non si è stupito più tanto, delle parole del suo tecnico?".
CHELSEA - "Conte è anche l’allenatore che, da c.t. della Nazionale, si scagliò a più riprese contro la Lega per le date di fine stagione, o ancora sulla possibilità di effettuare stage, minacciando di dimettersi. Conte, sempre lui, è quello che nel suo secondo anno di Premier League usò i microfoni per sottolineare come il suo Chelsea fosse a suo dire penalizzato dal calendario. A settembre 2017, prima di una sfida con il Manchester City, accusò: «Saremo a Londra alle 4 del mattino e avremo un solo giorno per recuperare, credo che non sia giusto». Due mesi più avanti: «Non sono stupido, se qualcuno vuole scherzare con me sappia che non sono la persona giusta. È la quarta volta su 14 partite che riposiamo meno giorni dei nostri avversari. Siamo indietro di 11 punti dal City? Datemi gli stessi giorni di riposo dei nostri avversari, poi vediamo come va». Per leggere il presente, basta conoscere il passato. Di Conte e non solo", chiude Gazzetta.
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