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Sono passati due giorni, ma le polemiche per l'acceso scambio di battute tra Agnelli e Conte non si placano. Come riporta il Corriere della Sera, la versione interista è che l’allenatore nerazzurro sarebbe stato provocato e insultato durante quasi tutta la partita. "Fino a esplodere, mostrando il dito medio, all’intervallo, mentre si infilava nel tunnel. Copione juventino: nessun insulto preventivo, semmai una risposta, senza bon ton, al gestaccio del tecnico. Dopo il divorzio si erano ignorati, rispettati, salutati. Mai insultati. Per questo, il giorno dopo, chi lo conosce bene racconta un Conte deluso e amareggiato: mai si sarebbe aspettato ostilità invece di rivalità. Di più: l’amarezza per essere trattato come un nemico qualsiasi", si legge sul quotidiano.
"Conte se n’era andato, all’improvviso, da un club che l’aveva difeso durante la tempesta per lo scandalo dell’omessa denuncia, ai tempi di Siena. Visto dalla Juve suonava più o meno così: come puoi farci questo? Dal presidente alla proprietà, non gliel’avevano perdonata. Ci fu la chance per il ritorno, all’alba del 2019, quando ribollivano le voci di un addio di Massimiliano Allegri (come poi sarà): nel depliant dei successori c’era Conte, che mai aveva interrotto i contatti con Paratici e Nedved. Non se ne fece nulla, per una sola ragione: alla Juve c’è qualcuno che non mi vuole, sibilò con un certo dispiacere il tecnico a qualche amico. Dopodiché, da buon professionista, valutò con entusiasmo le offerte che gli arrivarono, scegliendo l’Inter. Per alcuni, era già un nemico".
(Corriere della Sera)
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