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L'Inter lo ha ritrovato e se lo gode: Nicolò Barella è davvero tornato. Dopo l'ottimo inizio di stagione, il classe '97 è stato fermato dall'infortunio al ginocchio a Torino, ma ora tutto è passato. Le ottime prestazioni contro Fiorentina e Udinese hanno rimesso Nicolò tra gli intoccabili: "Conte per lui stravede - scrive La Gazzetta dello Sport -. E lo sta cambiando. A inizio stagione disse: "Nicolò è un interno, non può giocare davanti alla difesa come Brozovic o Sensi". Era inizio settembre. Barella è cresciuto anche qui. A Udine ha giocato proprio davanti alla difesa: a lui toccava il compito di primo regista, oltre che di guardiano dietro le spalle di Eriksen. E l'ha fatto bene, guidando i suoi compagni oltre la tempesta, oltre quelle schegge impazzite di Fofana e De Paul. Ha un problema con i cartellini gialli, certo: con quello di Udine siamo a quota sette, in media non finisce due partite senza un'ammonizione portata a casa.
Del resto, lui stesso s'è definito insopportabile. Ma i guai, in fondo, sono più per gli avversari. Dal mercato non è arrivato Vidal, Conte avrebbe voluto il cileno proprio per non caricare di un peso eccessivo la stagione di Barella. Nicolò è unico per caratteristiche nella rosa nerazzurra, non ha un alter ego. E ora è pronto a prendersi anche questa responsabilità. La prossima sfida è già sul piatto. Il tecnico gli chiede più gol, di provare di più la conclusione, di essere maggiormente presente in fase realizzativa. Tempo al tempo, con la solita determinazione. Intanto, nelle ultime due partite sono arrivati un gol e un assist. Antonio Conte direbbe così: Nicolò ha fatto un altro step".
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