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Seconda in campionato a 2 punti dalla vetta, in semifinale di Coppa Italia, reduce dai successi contro Juventus e Milan: l'Inter, dopo la bruciante e prematura eliminazione dall'Europa, sembra aver finalmente ingranato la marcia giusta. Tanto che, secondo La Gazzetta dello Sport, per i nerazzurri questo è il momento più alto dell'era Conte: "Il cantiere Inter è aperto per definizione, per carità. Ma dal 17 ottobre al 27 gennaio Conte ha disegnato una rotta scudetto: dalla sconfitta nel derby di campionato al dominio in quello di Coppa - solo due minuti di possesso palla degli ultimi 40 di gioco concesso agli avversari -, ora il vento soffia decisamente alle spalle dell'Inter". Una svolta arrivata grazie a tre mosse.
GRUPPO - "Il primo: Conte ha saputo "giocare" due partite contemporaneamente, senza mai perdere il punto di equilibrio. All'esterno non manca mai occasione di ripetere - l'ha fatto anche due sere fa - come per il titolo ci siano squadre ben più attrezzate dell'Inter. Ma dentro Appiano ha coinvolto emotivamente tutti i giocatori, convincendoli che «se vogliamo, possiamo». La fotografia dell'abbraccio di gruppo a Eriksen, dopo la rete nel derby, ne è la prova. Tutti all'Inter hanno avuto un'occasione. E continuano ad averla, leggi Perisic, assai deludente in più occasioni eppure riproposto da Conte. La comunicazione «doppia» funziona, perché la squadra ha saputo distinguere l'Antonio pubblico da quello privato. E così il patto scudetto regge".
TUTTI AL TOP - "L'Inter si fa forza di un gruppo portante che ha raggiunto ed eguagliato, proprio in questa stagione, la propria vetta di rendimento. Lukaku, Barella e Bastoni non sono mai stati forti come adesso, Hakimi è più completo di quando è arrivato, Skriniar e De Vrij sono ai livelli di due stagioni fa, pure il Brozovic dell'ultimo mese è tornato a garantire «antiche» prestazioni. È il segnale che la velocità di crociera dell'ultimo mese e mezzo è sostenuta ma pure sostenibile".
MATURITA' TATTICA - "Il terzo punto, la maturità tattica. L'Inter ora ha imparato in scioltezza a passare dall'amato 3-5-2 alla difesa a 4. Non è più una soluzione estrema, ma una scelta ad alta digeribilità. Merito (anche) dell'enorme lavoro di video analysis che accompagna Conte e il suo staff. I giocatori studiano l'avversario almeno due volte, il giorno prima e anche il giorno stesso del match. E per ogni squadra rivale, i match analyst (guidati dal fratello di Antonio, Gianluca) vivisezionano cinque differenti partite: così si riempie il portafoglio di conoscenze dei giocatori".
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