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E' ancora tutto da scrivere il futuro di Antonio Conte. E' chiaro come tutto l'ambiente vorrebbe la permanenza del tecnico all'Inter, ma tutto dipenderà dal piano di Suning per il futuro. Spiega il Corriere della Sera: "Di certo l'allenatore ha un rapporto solido con il gruppo e non vorrebbe lasciarlo, non potrà però accettare un ridimensionamento delle ambizioni. Vendere è un conto, smantellare un altro. Tocca al club parlare e tracciare la linea. Zhang gioca al rischiatutto, perdere l'allenatore significa innescare una reazione a catena difficile da controllare.
Se Conte va, in molti potrebbero chiedere la cessione. Lasciar partire il tecnico sarebbe un segnale di debolezza da parte della proprietà, i giocatori sono affamati di vittoria come l'allenatore, perderlo significa iniziare la prossima stagione al ribasso. Identica situazione vive l'amministratore delegato, Beppe Marotta. Una carriera di successi rischia di macchiarsi con una prossima stagione piena di difficoltà.
Parlare di mercato in entrata in un momento di contrazione è inutile - continua il quotidiano -. Chiaro invece è che l'Inter dovrà vendere qualche gioiello. Gli indiziati sono sempre gli stessi, Lautaro e Bastoni. Tutti i discorsi sono legati alla permanenza dell'allenatore. Il contratto di Conte, come quello del gruppo dirigente, scade a giugno 2022. La proprietà ha messo già dei paletti, il primo è un taglio del costo del lavoro del 15%.
Bisogna però avere la certezza di essere in grado di far fronte alla prossima stagione, per non vivere sempre nell'emergenza. Conte ha tenuto insieme la squadra, ha unito il gruppo, è stato una guida e un aggregatore per i giocatori. È però il primo ad avere mercato. Se dovesse arrivare un'offerta da una squadra con una situazione finanziaria più confortevole, il tecnico come è giusto che sia la valuterà. Il rischio è tutto di Zhang", si legge.
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