- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
"Anche Ibrahimovic conosce la sensibilità dello spogliatoio dell'Inter. E io lo devo ringraziare perché, quando era con noi e quando gli ho chiesto qualcosa per la mia Fondazione o per altre iniziative benefiche, non si è mai tirato indietro. Ha sempre dimostrato sensibilità, anche perché arriva anche lui da zone difficili. Poi, lo sappiamo, a volte si dicono delle cose per fare.... numeri, però io non cado nel tranello delle polemiche, non è il mio stile". Ivan Ramiro Cordoba parla di tutto e con tutti alla presentazione del nuovo progetto di "Colombia te quiere ver". "L'Inter - ha proseguito il vice capitano - ha voglia di continuare a lottare per grandi traguardi. Ora abbiamo l'umiltà e la semplicità di affrontare la situazione per quella che è, affrontando gara dopo gara. Abbiamo fatto così in Champions e abbiamo ottenuto una bella qualificazione, credo che ci farà bene anche per risalire la classifica del campionato. Parlare di scudetto? Ripeto, non dobbiamo avere paura della realtà, ci deve responsabilizzare. Adesso andiamo avanti passo dopo passo, poi vedremo. Io sono convinto che abbiamo la voglia e i mezzi per risalire la classifica, ma per ora penso al... Siena".
Responsabilità è un dovere molto importante per Cordoba. "Mi chiedete se c'è il rischio dell'Inter fuori dall'Europa nella prossima stagione? Bene, noi sappiamo che c'è questa luce accesa, che ci viene segnalato questo pericolo, che l'Inter fuori dall'Europa è una cosa spiacevole per la società, ma anche per ogni singolo calciatore del nostro gruppo, quindi dobbiamo essere responsabili e migliorare, lavorare e migliorare. In tal senso credo che Ranieri ci possa dare, e in parte ci ha già dato, una grossa mano: è un allenatore esperto, conosce tutto del campionato italiano e in poco tempo ha conosciuto anche ogni singolo elemento del nostro gruppo. Ha saputo dosare i giovani, soprattutto in un momento difficile per la classifica, ha chiesto esperienza e cattiveria ai pie esperti di noi, perché una squadra deve sempre essere un mix".
"Non possiamo fare sempre il paragone con l'Inter del Triplete. Quella era una squadra speciale in una stagione bellissima e unica nella sua grandezza. Ora abbiamo quest'Inter e dobbiamo avere altri traguardi, altri obiettivi. Ripeto: credo che l'Inter debba essere sempre protagonista, in tutte le competizioni, e sono convinto che lo sarà. Lo siamo già stati in Champions, stiamo migliorando in campionato, arriverà anche la Coppa Italia. La bellezza di essere all'Inter è proprio questa, avere sempre uno stimolo nuovo per fare qualcosa di meglio del giorno prima".
"Il mio futuro? In Colombia per aiutare la mia gente, soprattutto i bambini, ma in Italia e spero all'Inter per tutto il resto. Smettere? Fin quando mi sentirò e mi faranno sentire importante per una squadra, non ci penserò. Infatti, non ci penso".
© RIPRODUZIONE RISERVATA