- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Rapace, serpentesco, campione. Sono solo alcune delle immagini scelte da Luciano Spalletti per definire Mauro Icardi. Non bastano. Il capitano dell’Inter è di più. Non solo perché ha segnato 15 dei 28 gol totali dei nerazzurri (il 54%) e perché insieme a Edinson Cavani del Psg è uno dei due giocatori che ha realizzato più doppiette (cinque) nei campionati europei. I numeri buoni dicono che Mauro Icardi è metà Inter, poi ce n’è un altro più preoccupante: 110 milioni. È la clausola di rescissione inserita nel contratto del centravanti che l’estate scorsa si è legato all’Inter fino al 2021. Vale solo per l’estero ed è attivabile fino al 20 luglio di ogni anno. Oggi però è un argine molle. Secondo il Corriere della Sera forse solo la Juventus in Italia avrebbe la possibilità di permettersi certe cifre, mentre all’estero 110 milioni sono una quota quasi irrisoria. Il Real Madrid s’è già fatto avanti, ma poi come ha sottolineato Spalletti «chi è che non vuole Icardi?». Già, chi non prenderebbe un giocatore di 24 anni che nelle ultime tre stagioni ha saltato appena cinque partite per infortunio e realizzato 55 reti. «Se gli chiedete se vuole restare per sempre all’Inter, Icardi vi risponderà: perché solo per sempre?».
Spalletti è convinto che non si muoverà, la proprietà cinese di Suningnon vuole perderlo e anche il direttore sportivo Piero Ausilio ha confermato: «I contratti in Italia si possono fare al massimo per cinque stagioni, faremo tanti rinnovi». Icardi non ha mai tentennato, ha sempre detto di voler vincere all’Inter. Potrebbe essere la stagione giusta. «Stiamo costruendo una base per poter andare a giocarci qualcosa d’importante nei prossimi anni», ha concesso il bomber dopo il successo di Cagliari. Ieri s’è rilassato sotto l’acqua di Firenze, sorpreso tra gli spettatori della maratona. Era lì a fare il tifo per Rocìo Rodriguez, la moglie di Borja Valero. Un gesto che la dice lunga sulla compattezza dello spogliatoio dell’Inter. Icardi è un capitano-simbolo, non vuole andare via, non lo vuole perdere Spalletti e soprattutto Suning. Alzare la clausola non è un assillo, sarà però presto una necessità. Aumentarla significherà anche un sostanzioso ritocco dell’ingaggio, quasi un raddoppio.
Icardi non è Neymar, il brasiliano al Barcellona aveva una clausola da 220 milioni e uno stipendio annuo da 15. l’Inter dovrà parlarne con Wanda Nara, la 30enne moglie e agente del bomber, ma anche scaltra imprenditrice. L’estate passata Wanda s’impose e strappò l’attuale contratto da oltre 5 milioni a stagione. Il legame tra i due è granitico e quando si parlava di rinnovo Wanda spiegò: «Mauro non ha mai pensato di andare via dall’Inter». Milano è la sua città, una seconda pelle, dove sta crescendo i cinque figli, i due avuti da Wanda (Francesca e Isabella), e Benedicto, Costantino e Valentino, nati dalla precedente unione della moglie con Maxi Lopez. Wanda ha due fattori a suo favore. Suningconsidera lei, almeno quanto Icardi, un pezzo incedibile, poiché la showgirl argentina in Cina gode di una popolarità immensa. A giugno poi sarà tempo di Mondiale, una vetrina che potrebbe spingere a fare follie per il centravanti. Nelle prossime settimane inizieranno i preparativi per un nuovo e più ricco matrimonio tra Icardi e l’Inter. Un sì senza sospiri, tutti lo vogliono.
(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 27/11/17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA