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Allarme altissimo in casa Inter. Dopo le positività di D'Ambrosio, Handanovic, De Vrij e Vecino, ieri è stato riscontato un quinto contagiato: si tratta di un membro del gruppo squadra con contatti frequenti con i calciatori.
L'Ats di Milano ha imposto lo stop fino a domani e non ha concesso ai tesserati di rispondere alle convocazioni dei nazionali, ma - come riferisce il Corriere della Sera - se da qui a lunedì non emergeranno nuove positività potrebbe rivedere la decisione. Tra le possibilità c'è quella che l'Inter resti in isolamento fiduciario fino al 1 aprile: la squadra di Conte non sa quando tornerà ad allenarsi.
Dagli italiani Bastoni, Barella e Sensi ai vari Lukaku ed Eriksen (ma non solo), i calciatori dell'Inter sono stati convocati dalle rispettive nazionali ma con la 'condizionale'. "È partito un braccio di ferro tra i club e le Nazionali, impegnate dalla prossima settimana nelle qualificazioni per il Mondiale 2022 del Qatar, evento della Fifa - scrive il Corriere della Sera -. Molte squadre ritengono rischioso far viaggiare i giocatori. In più i divieti variano da un Paese all’altro e alcuni, come la Germania, impongono regimi restrittivi al rientro. Le passate esperienze con le Nazionali si sono dimostrare rischiose. L’Inter a novembre perse Brozovic e Kolarov dopo averli ceduti a Croazia e Serbia".
Non si placano le polemiche dopo il rinvio della sfida tra Inter e Sassuolo. Il Corriere della Sera non ha dubbi: "Sempre più frequenti però le discussioni sulle disparità di trattamento. Lo stop imposto dall’Ats all’Inter è vissuto da molti come un favore e alimenta dietrologie, mentre lo Spezia con tre positivi oggi affronta il Cagliari. In realtà la squadra di Conte ha tutto da perdere dal rinvio. Dovrà giocare il 3 aprile a Bologna, il 7 con il Sassuolo e l’11 con il Cagliari. Un affollamento di cui Conte avrebbe fatto volentieri a meno".
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