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E' già tutto scritto, ma è necessario aspettare i consigli federali del 5 e del 18 luglio. La relazione del procuratore Stefano Palazzi parla di 'archiviazione' e non di fatti che non sussistono. Un appiattimento, una giustificazione alla stregua del 'così fan tutti' per chi, secondo la giustizia sportiva, ha 'inquinato' il campionato italiano (lo dice la radiazione).
Parlare di prescrizione riporterà la polemica alle origini e l'Italia del calcio sarà ancora una volta spaccata tra Juventini e Interisti che dovranno sentirsi dire ancora frasi come questa: 'Moggi è come Facchetti'.
"Un'equazione che fa infuriare i tifosi nerazzurri e in particolare Massimo Moratti pronto a ricorrere in tutti i gradi di giudizio se il titolo venisse revocato alla sua squadra", si legge sul Corriere della Sera.
ADDIO SCUDETTO - "Secondo la giustizia sportiva da una parte c'era un'organizzazione, dall'altra c'erano le squadre che provavano ad arginarla. Ma se Palazzi deciderà che l'Inter si è difesa con mezzi sbagliati i nerazzurri potrebbero perdere qualsiasi diritto su quel titolo". Che di sicuro non sarà restituito al club bianconero.
UN COLPO ALLA BOTTE, UN COLPO AL CERCHIO - Sembra proprio che dopo le radiazioni di Moggi&Co. la revoca dello scudetto sia piuttosto una decisione politica che serve a 'pareggiare' i conti, a bilanciare la storia. La palla passa dunque ai membri del consiglio federale, difficile (o forse no) prevedere da quale parte si schiereranno.
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