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"La direzione di gara dell'arbitro Orsato in Inter-Juventus ha scatenato un putiferio di polemiche. Il Corriere della Sera ha pubblicato questo commento del giornalista Daniela Dallera: "Più che Orsato un «orsacchiotto». Docile, tremebondo, incerto, sicuro solo quando espelle Vecino per quell’entrata così scomposta su Mandzukic che gioca per 70’ con una gamba non solo ferita, addirittura lacerata. In tutte le altre occasioni quello che passa per essere il miglior arbitro italiano si rivela un impiastro di prima categoria. Il buon arbitro può sbagliare, succede, e succederà sempre, Var o non Var, l’errore fa parte del gioco, ma non deve mai perdere l’equilibrio, l’omogeneità di giudizio. È qui che nasce il sospetto, che non fa gioco alla stessa Juve, perché non ne ha bisogno.
"Bello sdrammatizzare nello sport, intenzione quotidiana anche di queste pagine, ma quell’atmosfera finale da «quattro amici al bar», tipo Allegri & Tagliavento, stride con l’abituale protocollo. Anche perché la Juve stessa, per amor di sincerità, s’arrabbia, protesta e contesta quando sulla sua strada trova un Orsato travestito da Oliver che gli fischia contro un rigorino che rovina una grande impresa. Ovvio che la prestazione di sabato sera di Orsato, così sbilanciata, generi processi indiziari. Il secondo giallo a Pjanic l’avrebbe sventolato anche un bambino. Si sveglino i grandi capi degli arbitri italiani, Nicchi & Rizzoli: questo campionato così intenso ha bisogno di equilibrio. E qui la sudditanza psicologica non c’entra proprio nulla".
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