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“Il valore patrimoniale dello stadio è di 100 milioni di euro ma voglio ribadire che non significa che le squadre ci devono dare questo - ha spiegato Sala -. Il valore è figlio di un contratto in essere, se facessimo un investimento che cambia il valore potremmo chiedere in parte che ci sia anche una funzione pubblica. In vari modi si può valutare una riduzione del prezzo. In caso di diritto di superficie a lunghissimo termine la cifra che le squadre dovrebbero pagare in un anno sarebbe molto più limitata. L’affitto concordato dura fino a giugno 2030, quindi si può ragionare anche su questo periodo”.
Come riporta il Corriere della Sera ci sono tre opzioni sul tavolo:
“”La prima ipotesi è che realizziamo noi i lavori, concordando con le squadre quello che c’è da fare. La seconda è che potremmo partecipare ai lavori con le società e trovare una forma di partnership». La terza, quella «più sensata», prevede di «cedere il diritto di superficie dello stadio alle squadre a lunghissimo termine. Pensiamo che sia la più interessante, perché a nessuno sfugge il fatto che per i club avere lo stadio nel loro patrimonio è un fatto importante». E peraltro questo consentirebbe uno svolgimento dei lavori più rapido, perché li farebbero due società private”.
Il quotidiano anticipa quelle che saranno le prossime mosse:
“Nei prossimi giorni Inter e Milan — che ieri non erano stati invitati alla presentazione in Comune del progetto di ristrutturazione — saranno convocate dal sindaco. Che aspetta da loro una risposta definitiva sul piano A (demolizione del Meazza e costruzione di un nuovo impianto)”.
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