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"Si parte con il piede sul freno. O quanto meno senza particolari aspettative. Se da una parte le squadre hanno detto sì allo studio di fattibilità, dall’altra hanno ribadito che il loro piano A è rispettivamente San Donato per i rossoneri e Rozzano per i nerazzurri. C’è scetticismo sul fatto che i lavori possano essere fatti d’estate visto il grande numero di concerti che ospita il Meazza nei mesi di giugno e luglio.
Così come risulta complicato far convivere i cantieri con la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 2026. Inoltre i club hanno chiesto garanzie che si possa continuare a giocare anche in presenza dei lavori senza limitare troppo la capienza.
A fronte di questi dubbi, opera però un buona dose di realismo. Realismo determinato dal fatto che i costi per un nuovo stadio sono proibitivi, gli incassi relativi, gli iter burocratici sono pieni di trappole, la questione della viabilità è centrale e che forse è conveniente riunire le forze e tornare al vecchio progetto di uno stadio condiviso.
Ieri, dopo un avvio burrascoso con Antonello che si è lamentato dell’esclusione dei nerazzurri dal sopralluogo al Meazza con WeBuild e le scuse da parte di Scaroni, i due, invece che salire sulle rispettive auto si sono allontanati insieme sulla macchina del presidente dei rossoneri.
«Un semplice caffè» hanno detto i rispettivi staff. Fatto sta che dopo il grande gelo, il dialogo è ripreso e in questa congiuntura si è infilato il sindaco Sala che a questo giro sembra avere le carte migliori del mazzo"
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