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La situazione in casa Inter è ben chiara: l’idea di Suning è quella di andare avanti con il Mancio — «il nostro fuoriclasse», lo chiama Thohir — ma non derogherà da due punti cardine: 1) il fair play finanziario va rispettato e dunque, almeno per questa sessione, è inutile invocare mercati faraonici: a gennaio se ne riparlerà; 2) il rinnovo del contratto dell’allenatore, che scade nel 2017, non è nell’agenda immediata dei cinesi. I quali, nel tipico spirito del nuovo proprietario che monitora prima di decidere, vogliono assicurarsi che l’obiettivo supremo, l’ingresso in Champions, venga raggiunto. Se non è un vero aut-aut, è comunque una posizione forte che rispedisce la palla nel campo di Mancini. Il suo malcontento è alimentato in primis dal mancato rinnovo e dalla sgradevole sensazione di essere sotto esame, ma a ben vedere già durante la pesante crisi di inizio 2016 Thohir si era permesso di criticare qua e là la sua guida tecnica; e poi dagli acquisti mancati (Yaya Touré su tutti), dall’impossibilità di fare il manager all’inglese e dall’irritazione per l’assenza, al momento, del famoso progetto a lungo termine: tema che potrà essere discusso direttamente dal Mancio con gli uomini Suning nel fine settimana a New York.
(Corriere della Sera)
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