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CorSport: “Inter, con il Salisburgo il merito è stato innanzitutto uno”

Marco Astori Redattore 

Inzaghi ha scelto bene anche chi far alzare dalla panchina. Barella, dentro per non correre rischi con l’ammonito Mkhitaryan, ha mostrato una buona gamba

Vittoria fondamentale ieri contro il Salisburgo, che proietta l'Inter verso la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Questa l'analisi del Corriere dello Sport: "Il merito dell’Inter è stato, innanzitutto, quello di aver saputo soffrire. All’inizio, quando Dumfries e Carlos Augusto si sono ritrovati schiacciati sulla linea difensiva dalla posizione altissima di Dedic e Ulmer. Dopo aver incassato il pareggio, perché un’altra sbandata avrebbe potuto essere esiziale. E poi alla fine, con un Salisburgo sempre più offensivo dopo i cambi di Stuber, che ha pure spinto in attacco Solet per avere maggiore impatto offensivo.

Dopo aver avuto buone risposte dalle seconde linee, vedi De Vrij, Frattesi e Sanchez, che ha segnato il suo primo gol in stagione – l’ultimo in nerazzurro risaliva al 6 maggio 2022 con l’Empoli -, Inzaghi ha scelto bene anche chi far alzare dalla panchina. Barella, dentro per non correre rischi con l’ammonito Mkhitaryan, ha mostrato una buona gamba. Darmian ha esibito lucidità e tempismo nei suoi interventi, cancellando le sbavature di Dumfries. Thuram si è fatto rincorrere quando serviva. E pure Asllani non ha tremato: Calhanoglu era stanco e lui si è calato perfettamente nel clima della gara".



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