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Cottarelli: “Inter, Zhang deve vendere. InterSpac? Consiglio al futuro compratore di…”
Intervistato dal Corriere della Sera, Carlo Cottarelli, economista, ha parlato della situazione finanziaria dell'Inter:
«Se la società è a corto di risorse, poi diventa complicato trattenere i talenti e mantenere la squadra competitiva. I due ad, Marotta e Antonello, stanno svolgendo un ottimo lavoro, ma il problema è a monte. Si parla di cessione? Non è la prima volta, peraltro. Ma non sono stupito se Suning ha dato mandato a due marchi così prestigiosi come Goldman Sachs e Raine Group per reperire eventuali compratori».
Perché sostiene ciò?
«Credo che non ci siano dubbi sul fatto che l’Inter abbia necessità di avere un ritorno in termini di finanze per evitare il sacrificio futuro di altri campioni o di sostenere mercati a saldo zero. Le ultime due campagne acquisti hanno alleggerito i conti del club ma non hanno propiziato una crescita della squadra. Da mesi si parla di Skriniar, prima della sua cessione, ora del suo rinnovo. La speranza è che la vendita della società garantisca un’iniezione di capitale per fornire solidità».
Non la soddisfano i risultati attuali della squadra?
«In Champions sta andando piuttosto bene, in campionato mi pare che qualche difficoltà ci sia stata».
Condivide la valutazione da 1,2 miliardi?
«Non spetta a me dirlo, non sarebbe corretto. Posso solo suggerire al futuro acquirente, chiunque esso sia, di soppesare l’ipotesi di far entrare i tifosi nell’azionariato. L’operazione avrebbe una serie di vantaggi: entrerebbe capitale fresco a costo zero, evitando come avviene ora di pagare milioni e milioni di interessi. E poi si creerebbe un legame stretto fra i tifosi e la società così da far lievitare le entrate di merchandising e biglietteria».
Perché l’idea Interspac è rimasta pura teoria?
«Eh non so. Lo scorso anno ne avevamo parlato ma dalla società ci avevano risposto che contavano su un loro business plan e non sentivano il bisogno di coinvolgere nell’azionariato altri soci. Noi ora siamo disponibili a metterci al tavolo con chi guiderà l’Inter in futuro».
Ma i contributi dei tifosi non rischiano di essere una goccia nel mare? La macchina Inter costa 10 milioni al mese...
«Appunto, la società è molto indebitata e versa milioni di interessi: con l’azionariato popolare, secondo le nostre stime, almeno 30 milioni l’anno verrebbero risparmiati».
Il nuovo stadio può propiziare una cessione più fruttuosa?
«Uno stadio moderno, che sia San Siro ristrutturato o un nuovo impianto, fa da moltiplicatore delle entrate. Però poi per realizzarlo occorre un lasso di tempo di 5-6 anni. Ecco perché l’immissione di capitali da parte dei tifosi sarebbe cruciale. Contribuirebbe alle spese».
Come vede il futuro dell’Inter?
«Leggo che Steven Zhang ha fatto di recente un aumento di capitale da 100 milioni. Ma non provenivano dal suo patrimonio personale quanto dall’ammontare complessivo di 275 milioni prestati dal fondo Oaktree, tanto più con il tasso di interesse del 12%. Se entro il 2024 la cifra non sarà rimborsata o non si sarà trovato un compratore il club diventerà di proprietà del fondo. Ecco perché ora è scattata la corsa a trovare l’acquirente».
Dalla sede nerazzurra replicano che l’obiettivo sarebbe trovare un socio di minoranza.
«E chi ha interesse a iniettare capitali in una società per poi non avere il pieno controllo decisionale?».
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