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Sono i giorni di Coutinho, i giorni dello straordinario gol all'Argentina che ha fatto impazzire il Brasile intero. Tutti parlano del fenomeno Cou, e in molti non dimenticano quel passaggio troppo breve in maglia Inter. Il Telegraph, in Inghilterra, ha proposto un approfondimento su di lui e interpellato Rodney Goncalves: si tratta di un ex giovane allenatore di Coutinho al Vasco da Gama.
Goncalves, tuttora amico stretto di Coutinho, ha raccontato così il profilo del trequartista brasiliano.
BRASILE - "La sua ambizione è essere nellla top 10 dei migliori giocatori al mondo. Il Brasile aveva bisogno di rinnovarsi dopo la coppa del mondo del 2014 e tutti si aspettavano la sua chiamata. Ora lui c’è, e questo è un momento davvero speciale. Neymar e Coutinho che giocano di nuovo assieme sono visti come la coppia che potrà regalarci molti titoli. Hanno giocato l’uno con l’altro già nelle selezioni giovanili e si sono sempre distinti da avversari nei match tra Vasco da Gama e Santos. Coutinho può essere paragonato a Neymar, ma Coutinho è Coutinho. Può diventare molto popolare in Brasile e in tutto il mondo, proprio come Neymar. Ha solo bisogno di giocare una serie di partite nella Seleçao. C’è pressione su di lui, ma non è un problema. Gioca in un grande club e nel campionato più importante del mondo".
INIZI - "Coutinho ha cominciato nel Vasco da Gama nel 2000, quando aveva solo 8 anni. Ha sempre giocato a futsal quando era piccolo, e gli scout del Vasco da Gama hanno raccolto informazioni su questo giovane calciatore che stava dando spettacolo nei tornei scolastici. Così lui ha firmato e io ho avuto il piacere di allenarlo nell’Under 17. Di solito i giocatori hanno bisogno di tempo per adattarsi e capire i nuovi obiettivi, ma una volta unitosi alla squadra il tutto è stato immediato. Nella prima partita che ricordo, stavamo vincendo 2-0 e verso la fine ho deciso di metterlo in campo. Era una partita dura, ma alcuni tifosi che lo avevano visto giocare nelle giovanili precedenti stavano cantando il suo nome: 'Coutinho, Coutinho'. Mancavano 10 minuti alla fine e, appena è entrato, ho potuto vedere quanto lui volesse andare in avanti. Segnò due gol e fece un assist, chiudendo una gara difficile in un facile 5-0. Aveva un modo diverso di capire le partite e di deciderle con le sue azioni".
INTER - "Il calcio italiano era diverso e molto complicato da giocare. Lui era giovane e ‘soft’, per cui aveva bisogno di più tempo per adattarsi allo stile italiano. Tutti i giocatori brasiliani hanno un sogno: giocare in prima squadra nel loro club e poi giocare in Europa. Ma nel suo caso è stato difficile, perché era un ragazzo giovane e non ha mai avuto la possibilità di giocare nella prima squadra del Vasco da Gama prima di andare via. Solo quando è andato in prestito all’Espanyol ha avuto l’occasione di sviluppare le sue abilità e capire una nuova realtà di gioco a quel livello di calcio".
FUTURO - "Barcellona? Ogni volta che parliamo, mi dice sempre che è molto felice al Liverpool e che la sua sfida più grande è vincere la Premier e la Champions League con il Liverpool. Lui sa che se continuerà a regalare grandi prestazioni al Liverpool, sarà sempre convocato dal Brasile".
(Telegraph)
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