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«Chi vorrei essere in questo momento tra Icardi e Higuain? Difficile scegliere, giocano per due società quasi nuove e due squadre in formazione». A rispondere così è Hernan Crespo, doppio ex di Inter e Milan in ottica derby in un'intervista concessa a La Stampa.
Chi è più avanti?
«L’Inter. Dopo 6 anni ha ritrovato la Champions, è partita bene, Suning lavora da più tempo di Elliott. Il Milan arriva da un periodo travagliato, con Leonardo e Maldini si comincia a ricreare un po’ di identità ma servirà qualche anno per tornare ai tempi d’oro».
Faccia il ct dell’Argentina: a chi darebbe la maglia n. 9?
«Dipende da come intendo giocare. L’esperienza di Kalinic insegna: simile a Icardi, nel Milan non ha funzionato, come André Silva. Higuain invece è l’ideale per gli schemi di Gattuso. Lo stesso vale per Mauro e l’Inter, gli esterni di Spalletti sono il miglior modo di servire un terminale micidiale come lui».
Lei somigliava di più al Pipita?
«In realtà ero un mix: sotto porta mi muovevo come Icardi ma partecipavo al gioco come Higuain».
La Juve è irraggiungibile?
«È in un’altra dimensione. Non vedo come possa perdere lo scudetto se non autoeliminandosi. E sarà così per altri 2-3 anni: l’ingaggio di Ronaldo fa capire la differenza».
Mai stato vicino alla Juve?
«Nel 2000, quando Tanzi preferì cedermi alla Lazio, ma ai bianconeri non andò male visto che presero Trezeguet. E dopo Calciopoli mi cercò Cobolli Gigli però scelsi di restare all’Inter».
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