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Nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di Itasportpress, Hernan Crespo ha parlato delle due milanesi: “Quello che sta accadendo sul campo al Milan è conseguenza della poca chiarezza che c’è. Lo dissi già in estate e lo ripeto adesso: io non ci vedo chiaro. Non è una questione di allenatore o di modulo. Tutto parte dall’alto, è una questione piramidale. All’Inter è tutto più lineare, si è passati da Thohir a Suning. Hanno preso Spalletti per un anno di transizione, hanno fatto i ritocchi giusti e adesso il puzzle si è composto, a differenza del Milan. Adesso nel club nerazzurro c’è serenità, inoltre non va dimenticata la figura di Zanetti. Alla Juventus c’è Nedved che dà l’idea di continuità in una società che, dopo il casino di Calciopoli, ha saputo prendere decisioni azzeccate in momenti chiave: nella stagione 2015/16 l’inizio è stato negativo, ma Agnelli ha comunque dato fiducia ad Allegri e alla fine è arrivato lo scudetto. Maldini, invece, ha rifiutato il Milan: questo mi puzza”.
Dopo pochi mesi con i cinesi, le cose continuano ad andare male: forse sarebbe stato meglio continuare con Berlusconi al timone?
“Il suo addio è figlio dei conti economici. Era un momento storico particolare, c’era anche il dualismo tra Galliani e Barbara Berlusconi. Di sicuro posso dire che il Milan è stato padrone in Italia e nel mondo perché aveva una società chiara e limpida. Oggi è un altro mondo rispetto al mio Milan, quella squadra ha lottato per vincere in Italia e in Europa. Per alzare i trofei serve la società, manca l’abitudine di un tempo”.
Anche Bonucci sul banco degli imputati…
“Parliamo di un giocatore molto bravo, questo non si discute visto che alla Juventus ha vinto tanto, ma ha dimostrato che rende di più in un altro contesto. Quando giocava nei bianconeri la forza derivava dal reparto difensivo, giocava insieme a degli animali come Buffon, Barzagli e Chiellini che rimediavano ai suoi errori. Adesso, invece, i suoi compagni sono un giovane come Romagnoli e Musacchio che viene da un altro calcio come quello spagnolo”.
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