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Le pagelle di Hernan Crespo per La Gazzetta dello Sport. L’attaccante ex Inter ha paragonato Ciro Immobile ed Edin Dzeko verso la sfida in programma alle 18 all’Olimpico tra la Lazio e i nerazzurri.
Senso del gol, 9 a Immobile e 8 a Dzeko.
Ecco il giudizio di Crespo: “Immobile lo trovi sempre nel cuore dell’area, pronto a colpire. O con il destro o con il sinistro, sempre attento alla manovra o a un possibile rimpallo. È il classico centravanti che cerca di sfruttare ogni opportunità per buttare il pallone in rete. È abile anche quando ci si deve defilare per suggerire il passaggio laterale e poi fiondare la conclusione. Di solito i suoi tiri in diagonale sono saette molto precise su cui i portieri faticano a intervenire perché sono indirizzate nell’angolo più lontano. Dzeko è completamente diverso. È un centravanti molto manovriero, ama dialogare con i compagni, è bravo anche nell’assist. Logico che, come raccordo tra la costruzione e il tiro, perda qualcosa in fase di conclusione. Non sempre è lucido e micidiale come ci si aspetta. A volte gli manca la necessaria freddezza. Però i suoi dribbling al limite dell’area e i suoi movimenti ad allargarsi sono fondamentali per la squadra”.
Visione di gioco, 8 a Immobile e 9 a Dzeko.
“Immobile si muove soprattutto in verticale. Detta il passaggio in profondità, scatta per allungare le retroguardie e costringe i difensori ad inseguirlo. Gli capita anche di finire in fuorigioco, perché un buon metodo per contrastarne l’azione è quello di far salire la linea difensiva. In fase di recupero si danna l’anima, pressa e corre, ma non partecipa molto alla costruzione. È un terminale, non un tessitore. Dzeko, invece, è un centravanti con la visione di gioco di un centrocampista. In qualunque zona del campo, con il pallone tra i piedi sa sempre che cosa fare e come farlo: un’apertura sulla fascia, un passaggio in verticale, un saggio tocco all’indietro per consentire a tutta la squadra di salire. Dzeko è un regista offensivo per caratteristiche e si muove nella classica posizione del centravanti. La sua visione di gioco e la sua partecipazione alle azioni sono un valore aggiunto sia in fase di possesso sia in fase di non possesso”.
Velocità, 9 a Immobile e 8 a Dzeko.
“Gli scatti di Immobile sono micidiali. Spaccano le gambe ai difensori, anche perché Ciro ha potenza e resistenza da vendere. Parte da fermo e prosegue nell’accelerazione in campo aperto, tenendo botta al ritorno degli avversari. In contropiede è formidabile, intanto perché sa proteggere bene il pallone con il corpo e poi perché raramente viene superato in velocità. E, credetemi, correre tanto rapidamente con il pallone come fa lui, non è cosa semplice. Dzeko non è così scattante, ha un fisico diverso. È più compassato, anche se sul breve, in spazi molto ristretti, grazie alla sua tecnica sopraffina, alla sua fantasia e alle sue finte, riesce a lasciare sul posto l’avversario. Anziché dettare il passaggio in profondità, preferisce venire incontro a chi ha il pallone, in modo da poterlo stoppare e gestire. In campo aperto, non essendo un centometrista, è abile a difendere il pallone con il corpo in attesa che qualcuno sopraggiunga da dietro per scaricargli il passaggio”.
Tiro, 8 a Immobile e 9 a Dzeko.
“Trovo che Immobile sia spesso frettoloso nel tiro e ciò va a discapito della precisione. Fateci caso, ma su tante conclusioni che effettua non tutte sono ben mirate. È una questione legata al suo modo di giocare, decisamente frenetico. È l’aspetto della quantità a colpire in lui: è ovunque, si muove tantissimo e calcia tante volte verso la porta. Probabilmente se dosasse di più le energie, otterrebbe quell’efficacia che per un centravanti è fondamentale. Certo che i suoi tiri in diagonale di destro sono davvero letali. Dzeko, quando arma la gamba e si prepara alla conclusione, è una sentenza. Ha una grande tecnica, calcia benissimo anche senza rincorsa e quasi sempre mira agli angoli. Soprattutto dal limite dell’area i tiri risultano micidiali: sono autentiche rasoiate che, filando a pelo d’erba, accarezzano il palo e lì il portiere fa molta fatica ad arrivarci. Inoltre le sue botte sono potenti anche quando vengono effettuate di piatto o di collo interno, e non di collo pieno”.
Colpo di testa, 8 a Immobile e 9 a Dzeko.
“Il colpo di testa, per un centravanti, è un esercizio sempre molto complicato. A volte si pensa che sia sufficiente l’altezza, che pure aiuta, ma non è così. Uno dei più grande colpitori di testa è stato Gerd Müller che non era certo un colosso. E pure Pruzzo, ve lo ricordate? Sapeva sempre come rubare il tempo al difensore pur non essendo altissimo. Immobile è bravo a reggere il duello in area, non si fa spostare e riesce spesso a indirizzare bene il pallone. È furbo quanto basta per sottrarsi alle attenzioni dei difensori e per sbucare dal nulla al momento opportuno. Dzeko, più dotato fisicamente, è avvantaggiato in questo fondamentale. Spesso è più alto dei suoi marcatori e questo lo agevola. Lui è abile a farsi trovare in area nel posto giusto al momento giusto. Diciamo che, grazie anche alla sua prestanza atletica, sfrutta il colpo di testa anche come assist al compagno a rimorchio. E pure in acrobazia, lo si è visto recentemente, ha colpo d’occhio e coraggio per buttarsi sul pallone”.
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