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L'Inter spera davvero che, Dalbert, il brasiliano, acquistato in estate dal Nizza dopo un'estenuante trattativa iniziata a fine giugno e proseguita fino ad inizio agosto (con il prezzo lievitato da 8 milioni fino a 20 più di 8 bonus finali), possa finalmente prendersi la fasci sinistra. Rimasto a guardare con la Fiorentina, contro la Roma è stato fra i giocatori decisivi nella rimonta finale, quando è subentrato nella ripresa al posto di Nagatomo. Non per la fase offensiva, il suo punto forte, quanto per due chiusure fondamentali in difesa su El Shaarawy e Nainggolan. Quanto accaduto con i giallorossi è stato un exploit che in casa Inter in molti sperano si ripeta, ma la fase difensiva è oggi proprio il tallone d'Achille del terzino esploso la scorsa stagione nel Nizza dopo un onesto campionato in Portogallo. In Francia Dalbert ha fatto vedere di essere il classico terzino brasiliano, bravissimo nella fase di spinta, meno in quella di ripiego. Ma secondo molti osservatori, il Dalbert di oggi, per esempio, è superiore, difensivamente parlando, al Maicon che l'Inter acquistò nell'estate 2006 dal Monaco. E sappiamo tutti come fu importante Maicon per l'inizio del ciclo vincente di quell'Inter. E ovvio che tutti nell'ambiente nerazzurro, dirigenti e tifosi, si augurano che Dalbert possa ripetere anche la metà di quanto fatto da Maicon fra il 2006 e il 2011: la strada non sarà in discesa, ma in molti sono pronti a scommettere sulle qualità del ragazzo di Barra Mansa. Che magari non diventerà Maicon, ma chissà che non possa ottenere i risultati che ha raggiunto un altro brasiliano, pure lui passato dall'Inter, questa volta mancino: nel 2006, infatti, iniziò la sua avventura in nerazzurro anche Maxwell, uno che in Europa, fra Ajax, Inter, Barcellona e Psg ha vinto qualcosa come 37 titoli.
(Tuttosport)
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