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D’Ambrosio: la sua duttilità tattica arma di Pioli. Pronto il rinnovo fino al 2020?

Riccardo Fusato

Danilo D'Ambrosio ha avuto la pazienza di aspettare il suo momento ed ora il ragazzo di Napoli ha trovato una grande continuità di rendimento

Danilo D'Ambrosio ha avuto la pazienza di aspettare il suo momento ed ora il ragazzo di Napoli ha trovato una grande continuità di rendimento. Con Pioli ha saltato soltanto il secondo tempo contro l’Empoli, a causa di un trauma contusivo addominale. Per il resto, sempre presente, ma quasi mai nella stessa posizione. Perché la duttilità è uno dei pezzi forti di Danilo. È soprattutto grazie a lui infatti che l’Inter può alternare senza scompensi la difesa a tre e a quattro. Pur essendo destro di piede, D’Ambrosio si è sempre adattato anche a sinistra. Soprattutto in una rosa in cui ci sono quattro terzini destri e nessuno mancino. Proprio lui che in granata era esploso come esterno in un centrocampo a cinque, può giocare anche alto nel 3-4-2-1 (varato contro la Juve) oppure muoversi nella difesa a tre e all’occorrenza anche da centrale in una linea a quattro. Se a questo si somma la condizione fisica, si capisce come mai a D’Ambrosio Pioli non vuole e può rinunciare.

Danilo infatti ha la benzina per farsi le due fasi per tutta la gara, senza cali. E se Candreva o Perisic - a seconda di dove si muove il nostro - vedono un compagno in continua sovrapposizione, è inevitabile coinvolgerlo o sfruttarne i movimenti per trovare spazi. Emblematica la prestazione di Cagliari, con D’Ambrosio che è andato in crescendo e che nel secondo tempo ha sfiorato il gol due volte. E non contento ha sradicato palla a Joao Pedro, asfaltato la fascia e trovato la lucidità per pescare il taglio di Icardi, su cui è franato Gabriel per il rigore del 4-1. I dati Opta del resto confermano che D’Ambrosio è ben più di un difensore, soprattutto in fase di costruzione. Rispetto alle medie di ruolo, serve più del doppio degli assist, crea molte più occasioni (0,90 a gara contro 0,42), produce più cross (2,57 contro 1,29), passaggi filtranti (0,14 contro 0,02), tiri nello specchio (0,24 contro 0,10) e da fuori (0,33 contro 0,14). Un rendimento che ha anche accelerato la pratica rinnovo. A breve infatti arriverà l’annuncio del prolungamento del contratto, dal 2018 al 2020, con adeguamento dell’ingaggio. Gettando di fatto le premesse per chiudere la carriera in nerazzurro. Dove comunque la prossima estate verrà raggiunto come minimo da un terzino mancino. Il periodo d’oro dell’esterno napoletano tra l’altro è a 360°, visto che è appena nato il primogenito Leonardo.

(Gazzetta dello Sport)