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D’Amico: “Quella di Mourinho fu una bufala. Juve? Scudetti sono 36. Messi-Inter…”

Redazione1908

Ilaria D'Amico, intervistata da Il Fatto Quotidiano, torna sul suo addio al calcio: "Ho fatto tutto, mi manca la sfida"

Ilaria D'Amico, intervistata da Il Fatto Quotidiano, si racconta tra l'addio a Sky e alcuni aneddoti sul passato in tv.

Cosa l’ha spinta verso questa decisione?

“Non è una questione di stanchezza, avrei potuto continuare. Lavoro in una azienda straordinaria che conosco e dove tutto è ormai rodato. Gli ingranaggi funzionano, ci sono i migliori inviati e commentatori, una macchina perfetta. Forse il punto è proprio questo, la macchina la conosco bene e mi rendo conto di aver fatto tutto: Mondiali, Europei, tanta Serie A e ora anche la Champions League. Adesso mi manca la sfida, la paura e l’emozione di veder crescere qualcos’altro”.

Si parla molto delle sue gaffe.

“Guardi, io rido quando vedo giornalisti che vorrebbero riassumere la mia carriera come quella di una professionista impreparata e collezionatrice di gaffe. Quella con Mourinho per esempio non è mai accaduta. Avevamo tempi folli, la regia mi chiede di prendere tempo dopo averlo già salutato, l’ho richiamato ma lui non ha sentito, non è andato via. Per quale motivo Mourinho, con cui ho un ottimo rapporto da anni, si sarebbe dovuto offendere per una domanda su quale sarebbe potuta essere la sua formazione ideale?”

Messi all’Inter, Ronaldo via dalla Juve. Quale delle due può realizzarsi?

“Messi all’Inter è un sogno meraviglioso per tutti i tifosi di calcio ma non lo ritengo possibile. Succedesse sarei la prima a festeggiare ma mi sembra molto legato al Barcellona. Ronaldo è un giocatore che assicura ancora oggi tra i 25-30 gol a stagione e credo che la Juve ci pensi parecchio prima di rinunciarci. Ronaldo in ogni caso è più cittadino del mondo”.

A chi l’accusa di essere filojuventina cosa risponde?

“Succederà sempre, mi accusano anche di cose che non sono successe”.

Se le chiedo quanti scudetti ha vinto la Juventus mi dice 36 o 38?

“Io le dico 36, quelli assegnati”.