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Ha avuto Ancelotti, Van Gaal, Mourinho, Conte: cosa rende speciali Inzaghi e il c.t. Spalletti?
—«Inzaghi, anche nei momenti di maggior pressione, riesce a tranquillizzarti: stempera la tensione con una battuta. Spalletti è maniacale sul campo e pretende molto».
Lei si è mai sentito sottovalutato in carriera?
—«No, ho sempre fatto la mia parte, cercando di essere me stesso. E penso che questa sia la cosa più bella, che ti venga cioè riconosciuto qualcosa per quello che sei».
Per mantenere l’equilibrio si avvale di un mental coach?
—«Mi bastano e avanzano i miei due figli. Poi cerco di condurre una vita sana e dormo tanto: il riposino pomeridiano è quasi sacro».
Anche per lei come per Inzaghi non ci sarà nessun tatuaggio scudetto?
—«No. I tatuaggi mi piacciono sugli altri, non su di me».
L’etica del lavoro uno ce l’ha dentro o si impara?
—«È un po’ merito anche dei miei genitori che mi hanno trasmesso valori importanti, come il sacrificio. E quando sono entrato da ragazzino nel Milan è stata una scuola di vita, non solo di calcio. Impari a stare in gruppo, a rispettare le regole, i compagni, gli allenatori. Cresci come persona».
Dicono che lei sia il più elegante dello spogliatoio.
—«Sono abbastanza basico anche qui, ma mi piace vestire con gusto. L’estro lo lascio a Thuram, che comunque ha un grande stile».
Il blocco Inter quanto pesa in questa Nazionale?
—«È importante perché rende più semplici le cose a livello tattico. Come è importante il blocco italiano nell’Inter per trasmettere i valori del club a chi arriva».
(Fonte: Corriere della Sera)
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