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Il ferragosto nero di DAZN. Caso politico per la Serie A, chi si è salvato

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Un caso politico per vedere la Serie A. Inizio di stagione da dimenticare per DAZN e i suoi abbonati: ecco cos'è successo

Alessandro Cosattini

Un caso politico per vedere la Serie A. Inizio di stagione da dimenticare per DAZN e i suoi abbonati, infuriati sui social per quanto accaduto con la visione della 1ª giornata di campionato. Oggi La Repubblica ricostruisce quanto accaduto ieri e non soltanto: "Di fronte al vuoto di Lazio-Bologna, Fiorentina-Cremonese, Salernitana-Roma e Spezia-Empoli, gli utenti inferociti hanno strabuzzato gli occhi al video, dove stava scritto “problema inaspettato”: ma l’unica cosa inaspettata di Dazn sarebbe che funzionasse. Un guaio, a sentire loro, “per un numero circoscritto di utenti”: come no, alcune centinaia di migliaia.

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DAZN, cos'è successo

Il buio assoluto è precipitato proprio nel calcio di Ferragosto, quello dei tifosi in vacanza, tenuti in vita e nutriti dal cordone ombelicale di tablet, smartphone e pc: per fortuna esiste ancora la vecchia radio. Un’ipotesi che circolava ieri è che Dazn avesse fatto l’aggiornamento della piattaforma per non consentire il doppio utilizzo, la novità di questa stagione che aveva già fatto imbufalire gli abbonati, abituati a condividere l’utenza e dimezzare i costi.

In poche ore il pasticcio Dazn è diventato un caso politico. Il Pd ha inoltrato una segnalazione urgente ad AgCom per accertare eventuali violazioni degli accordi sulla qualità del segnale. Quale segnale? Pure Calenda e Salvini siaccodano: così Dazn irrompe in campagna elettorale e mette tutti d’accordo, nella migliore tradizione di non mantenere mai le promesse. Forse vincerà le elezioni chi saprà eliminare per sempre non l’inflazione o la recessione, ma il buffering. Questo infatti è diventato il nostro calcio: un mistero buffering.

Grazie al link messo in circolo su Twitter, Dazn ha in parte turato la falla, mostrando le gare in versione “lite” (non quelle, presumibili, da tribunale: queste si pronunciano “làit”...). Si sono salvati soltanto gli abbonati a Zona Dazn, cioè coloro che scuciono altri 5 euro al mese e vengono protetti dal satellite o dal digitale terrestre. Andatelo a dire a chi già paga, talvolta invano, gli abbonamenti a Dazn, Sky e Amazon per poter gustare le frattaglie di campionato e Champions. Ma il pasticcio può travolgere anche la Lega Calcio, che un anno e mezzo fa ha scelto Dazn senza sapere se il servizio sarebbe stato garantito: e a nessuno sfugge che i diritti televisivi siano la principale fonte di guadagno dei club", si legge.

(Fonte: La Repubblica)

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