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De Boer: “Giocato con il cuore negli ultimi minuti. Brozovic e Kondogbia capiscano…”

Eva A. Provenzano

L'allenatore olandese, dopo la gara con il Bologna, è tornato sulla prestazione del francese e anche sul caso del croato

Alla fine della gara contro il Bologna, dopo il pari per 1-1, Frank de Boer ha parlato ai microfoni di SkySport. Ecco le sue parole:

-Assenze come brutto presagio per alcuni. Due punti persi per l’Inter?

Sì,è così. Non so cosa le assenze dei loro compagni ha cambiato nella testa nei miei. Avevamo preparato la partita e abbiamo dovuto poi cambiare. Nei primi minuti abbiamo giocato in maniera noiosa. Dopo il gol del Bologna la partita è cambiata in nostro favore e abbiamo creato occasioni per sognare.

-Tanti errori sotto porta, ma anche quello di Kondogbia è stato un errore. Lo ha sostituito subito. E’ come una bocciatura? Che gli ha detto?

Questa mattina abbiamo parlato con lui di questa cosa. Quando deve giocare da solo gioca da sola, ma deve sapere quando riesce a prendere il pallone e quando è di spalle non deve sbagliare. Molte volte ne abbiamo parlato, non possiamo accettarlo da certi giocatori.

-Venti minuti bene il Bologna, poi molto bene l’Inter. Quando ha tolto Banega si è perso l’equilibrio…

Sì, abbiamo giocato gli ultimi minuti della gara senza testa, ma col cuore. Molte volte abbiamo creato delle occasioni. Anche il Bologna in alcuni momenti era pericoloso e voglio vedere una squadra che sempre controlla la partita e nella gara di oggi non abbiamo fatto la migliore partita. Ma ho visto che la mia squadra lavora duro, soprattutto negli ultimi minuti. Mi sento male per l’occasione di Ranocchia, l’avrebbe meritato, perché ha giocato un’ottima partita.

-Contro la Juve centrocampo dalla prestazione splendida. E’ mancato Banega e la squadra con Kondogbia ha funzionato. Oggi senza Joao Mario non è andato allo stesso modo. La posizione del portoghese è destinata a Brozovic?

Sì, ma i calciatori devono sapere che giocano all’Inter e quando non lo capiscono devo prendere delle decisioni. E’ quello che ho fatto.