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Alla vigilia di Sassuolo-Inter, in programma domani al Mapei Stadium di Reggio Emilia alle 12:30, l'allenatore degli emiliani Roberto De Zerbi è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida. La formazione neroverde tornerà in campo a tre settimane di distanza dall'ultima a causa del rinvio della gara con il Brescia per la scomparsa del patron Squinzi: "Sono state delle settimane particolari. Sappiamo cosa è successo al nostro patron e ci dispiace molto. Siamo ripartiti, ci siamo allenati bene. C'è stata la sosta, torniamo in campo dopo tanti giorni. Abbiamo perso dei giocatori per problemi fisici e siamo pronti per giocare. Bruciano le ultime due sconfitte, abbiamo voglia di rifarci, vogliamo tornato ad essere la squadra vista contro la Sampdoria e la Spal".
L'Inter non sarà sparring partner.
"E' una squadra forte e lo ha dimostrato contro il Barcellona e la Juventus. Questo campionato è diverso, è equilibrato. Il livello di difficoltà delle partite è alto, non ci sono partite facile e lo dimostrano le squadre che sono salite dalla Serie B, hanno coraggio, giocano. Incontrare l'Inter è diverso chiaramente ma non saremmo stati meno attenti nella preparazione con un'altra squadra".
Quali sono gli indisponibili?
"Pegolo, che si è fatto male dopo l'Atalanta, e Ferrari, che già a Brescia era in dubbio. Ma anche Chiriches, Mazzitelli, Bourabia. La squadra però è forte al di là delle mancanze, abbiamo una rosa ampia. Anche le altre squadre hanno assenze. Dispiace perché preferisco fare scelte a organico completo. A volte devo farle per necessità. Chiriches starà fermo tanto, si è fatto male anche Ferrari e si va ad aggiungere a Rogerio che è già fermo da tanto".
E Djuricic?
"Sarebbe stato a disposizione per la prima volta a Brescia perché aveva un problema al collaterale. Dal secondo giorno di ritiro in poi non l'ho mai visto. Ora sta bene e lo sto prendendo in esame per farlo giocare domani dall'inizio. Domani viene convocato Piccinini, un difensore centrale del 2002".
Sassuolo bestia nera dell'Inter: vi aggiunge pressione?
"Sappiamo che abbiamo fatto spesso bene con loro ma il rispetto dell'avversario rimane intatto. Non penso che abbiamo pressioni perché le pressioni uno dovrebbe averle sempre. Le pressioni devono esserci anche dopo le vittorie. Sappiamo bene chi siamo, nel senso che abbiamo cambiato tanto quest'anno. Sappiamo che tanti giocatori sono arrivati a ritiro iniziato e il percorso per trovare una quadra finale non è facile e immediato ma sappiamo che la squadra è forte e può recitare un ruolo importante in campionato, non so quale, ma sulla forza della squadra non ho dubbi e un inizio non brillantissimo non mi sposta il pensiero".
Su cosa hai messo le mani in queste settimane di pausa?
"L'ultima sconfitta con l'Atalanta, fai anche fatica a mettere in sequenza gli aspetti da migliorare. Uno deve capire che questa è una squadra che ha ha sbagliato completamente le partite contro Parma e Atalanta, a Roma in alcuni versi è andata male ma abbiamo fatto anche delle cose alla grande. Le altre le abbiamo giocate bene. Con Sampdoria e Spal abbiamo giocato in maniera strepitosa. La Sampdoria era in difficoltà, dopo. All'inizio nessuno pensava che potesse avere questo avvio, la Spal invece veniva dalla vittoria con la Lazio. Alterniamo troppo: delle prestazioni favolose con nette vittorie, delle altre dove non ci siamo salvati in niente, altre dove abbiamo fatto qualcosa. La motivazione ti spinge tutto il resto, ti sposta la lancetta da una parte e dall'altra, tattica e fisico sono cose secondarie. Se giochi bene l'aspetto mentale non varia".
Che tipo di partita bisogna fare contro questa Inter?
"L'atteggiamento dell'Inter non lo determiniamo noi, così come noi determiniamo il nostro. Se vai a prenderli alti puoi prenderli come puoi andare a vuoto. Mi aspetto un'Inter convinta di giocare e fare la partita ma noi dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare noi. Siamo inferiori all'Inter ma non sempre chi è inferiore ha la peggio".
Esistono delle gerarchie nei trequartisti?
"Qualora giocassimo col trequartista può farlo Defrel, Traoré, Boga, Djuricic o Locatelli, a seconda della partita, a seconda di quello che vedo. In 12-13 non si può giocare, qualcuno deve star fuori per forza".
La preoccupano le difficoltà nell'approccio alla gara?
"Mi preoccupa il giusto. Non penso che in queste partite fossimo troppo giovani in campo. C'erano i giovani, probabilmente tanti nuovi assieme. Questo è il Sassuolo 2.0, non può essere la continuazione dell'anno scorso. E' diverso ma mantenendo sempre la stessa idea. Dobbiamo migliorare sin da subito sotto l'aspetto dell'approccio. Io la metto un po' sull'aspetto mentale".
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